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La musica come strumento di riscatto dei detenuti, alla Spezia 4 giorni di formazione per operatori internazionali In evidenza

E' il progetto Music for Freedom.

Dal 3 aprile, alcuni enti e associazioni provenienti da vari Paesi europei (e non solo) si incontreranno alla Spezia per dare vita a quattro giorni di formazione, dedicati ad operatori internazionali attivi in carcere.
L’occasione è data dal progetto Music for Freedom, co-finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea, che prevede la realizzazione di vari training durante i suoi tre anni di vita. Dopo Lisbona e prima di Berlino, è la volta della Spezia.

Si tratta di un training “a porte chiuse”, utile a definire strumenti e metodi per realizzare laboratori di produzione e editing musicale ad alto livello, in carcere. Music for Freedom, infatti, vede l’hip hop come strumento per offrire opportunità di riscatto, migliorare il benessere personale e il recupero educativo dei giovani detenuti o impegnati in misure alternative al carcere. È questo l’approccio di Music for Freedom, che partendo dall’esperienza laboratoriale svolta in questi ultimi anni dal Comitato Arci La Spezia, presso la Casa Circondariale cittadina, si pone l’obiettivo di arrivare a costruire percorsi formativi e sbocchi professionali in campo artistico e tecnico nell’ambito della musica rap, per le persone detenute o in probation.

Dal 3 al 6 aprile i partner del progetto, provenienti da Italia, Belgio, Germania, Romania, Portogallo e Turchia, partendo dalla contestualizzazione del rap e del movimento hip hop, passando per lo studio di strumenti didattici e il confronto fra strumenti tecnici e protocolli istituzionali diversi per ciascun Paese, andranno nella direzione della costruzione del primo risultato di progetto: la definizione di un framework delle competenze necessarie per la produzione di musica hip hop in carcere.
Il programma prevede anche l’incontro con la direzione e l’area educativa della Casa Circondariale Villa Andreini della Spezia, sede delle attività di progetto. I partner potranno quindi confrontarsi sia con l’istituzione che con gli operatori e i detenuti, che daranno anche vita ad uno showcase.

“Sono ormai molti anni che l’Arci Regionale coordina e realizza progetti in carcere. E lo fa, come sempre, convinta che, ovunque esista l’evidenza di un bisogno, ci sia spazio per azioni responsabili che abbiano come obiettivo il benessere dei cittadini attraverso un loro attivo coinvolgimento” - afferma Giuditta Nelli, Project Officer di Arci Liguria e Coordinatrice del progetto - “Lo fa anche questa volta, grazie al progetto Music for Freedom, che idealmente prosegue il lavoro svolto dal precedente Skills for Freedom, altro progetto europeo già premiato come Buona pratica dall’Agenzia Nazionale.”

Per ulteriori informazioni cliccate qui.

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