In occasione della giornata mondiale del rene, ieri 9 marzo, si fa il punto sulla situazione dell’assistenza di pazienti nefropatici e sulla prevenzione della patologia renale, presentando le situazioni in evoluzione all’interno dell’assistenza ospedaliera.
“Noi stiamo mettendo in atto alcune iniziative volte a sensibilizzare l’attenzione al problema della nefropatia, una malattia che non dà sintomi finché non si è alla fase avanzata - spiega il dott. Manetti, Primario della Nefrologia Asl 5 al San Bartolomeo– La cittadinanza deve sapere che è importante controllare la situazione da un punto di vista della funzione renale e dell’esame delle urine: sono esami semplici, da fare periodicamente, che possono prevenire la malattia grave”.
Nell’ospedale di Sarzana ci sono degli spazi che da tempo si voleva rendere idonei per ampliare l’attività nefrologica e che quest’anno, grazie alla ristrutturazione che dovrebbe partire a breve, si prevede possano essere resi utilizzabili.
L’intento è quello di recuperare parte della vecchia ala dialisi, sostituita da quella nuova da circa 3 anni, per dare un’offerta ai pazienti che hanno necessità di essere isolati, utilizzando lo spazio in modo che sia modulare, di modo da attrezzarsi, sia nel caso che in futuro si presentassero situazioni analoghe al covid, sia per trasportare un day hospital al fine di fare terapie mediche e chirurgiche, di cui necessitano i pazienti dializzati.
Questi spazi aggiuntivi dovrebbero rappresentare anche un punto di riferimento territoriale per la gestione dell’accesso vascolare. I vari passaggi sono già stati approvati e prossimamente si inizieranno i lavori per la sistemazione dello spazio.
Significa un potenziamento per Sarzana e il primario afferma inoltre che “la nefrologia generale della Spezia è fortunatamente esente dal problema di difficoltà di medici assenti, siamo a completo regime”.
Il reparto di Nefrologia di Sarzana è stato uno dei pochi che anche durante la pandemia ha continuato ad erogare le prestazioni mediche necessarie, rappresentando per la sua essenzialità un punto fermo dell’Ospedale San Bartolomeo, trattandosi di una struttura che necessita di garantire l’accesso in sicurezza e senza problematiche ai pazienti.