Si è svolto lunedì 21 novembre, presso l'Auditorium Cardarelli, il convegno "Contro la violenza di genere, per una nuova cultura delle relazioni", organizzato dal Coordinamento Donne della Cgil, dallo Spi Cgil e dalla Cgil della Spezia. Un evento rivolto soprattutto ai ragazzi delle scuole. Erano presenti studenti degli istituti Capellini Sauro, Cardarelli, Mazzini, Einaudi, Parentuccelli Arzelà, Fossati.
Dopo i saluti di Valentina Renesto, Vice Preside del Cardarelli e della Dottoressa Roberta Carpanese, della Prefettura della Spezia è iniziato il dibattito, moderato da Marzia Ilari, Funzione Pubblica Cgil. Nella sua introduzione Francesca Tarantini, Responsabile Coordinamento Donne Cgil, ha ricordato che nel 2022 i femminicidi sono già a 104 e in Italia quasi una donna su 3 fra i 16 ed i 70 anni nella propria vita ha subito una qualche forma di violenza, si parla di più di 6 milioni di donne. E gli stupri sono subiti più di 6 volte su 10 da partner. "Quello che bisogna fare per ridurre drasticamente questi numeri è lavorare sul come la donna viene percepita nell'ambito della società e, quindi, scardinare quella concezione sociale ancora prevalentemente patriarcale in cui la donna viene considerata con un ruolo subalterno rispetto all'uomo" ha detto la Tarantini. Mentre Silvia Rossi, avvocato, ha insistito sulle tipologie di reato e sugli strumenti legali a disposizione delle donne vittime di violenza, Claudia Frandi, psicologa, ha evidenziato i caratteri e le conseguenze di una relazione tossica, in cui la vittima tende ad isolarsi dal contesto sociale e può avere molte difficoltà nel denunciare la sua situazione. Per questo le strutture di ascolto e di protezione per le donne sul territorio vanno potenziate.
L'evento è stato chiuso da Lara Ghiglione, Responsabile nazionale delle politiche di genere della CGIL. "Ho condiviso pienamente la scelta della CGIL spezzina di parlare alle studentesse e agli studenti per un investimento sul futuro che parta proprio dall'educare alla cultura del rispetto, per contrastare quella del possesso- ha detto la Ghiglione- un lavoro che è necessario fare in rete con le associazioni e i centri antiviolenza. In particolar modo è importante che le ragazze siano in grandi di riconoscere i primi sintomi di un rapporto tossico e che sappiano quanto è importante l'autonomia economica per la propria libertà e autodeterminazione. Da questo punto di vista il sindacato deve lavorare per abbattere il divario occupazione e salariale che ancora oggi penalizza le donne, soprattutto se madri, frutta di una ancora consolidata cultura patriarcale che considera il lavoro delle donne all'interno del nucleo famigliare come accessorio, a differenza del lavoro di cura e famigliare che continua ad essere quasi totalmente in carico alla donna. C'è quindi tanto da lavorare. La CGIL è impegnata su tutti questi fronti." Durante l'iniziativa è stato proiettato il video "domani" ideato e prodotto dallo Spi Cgil ligure.