Fondazione Carispezia in occasione dei trent’anni dalla propria costituzione dona ad ASL5 un Videodermatoscopio, un apparecchio innovativo utile per le patologie cutanee. E’ un’iniziativa pensata per unirsi ai festeggiamenti delle Fondazioni bancarie nate tra il 1991 e 1992.
Nel 1992 la Legge Amato-Carli cambiò il volto delle Casse di Risparmio, all’epoca enti pubblici e morali nati intorno alla metà del ‘800. La Cassa di Risparmio della Spezia è stata fondata nel 1842 sotto il Regno di Sardegna. Le casse di risparmio erano banche che non avevano lo scopo di dare dividendi agli azionisti e proprio Amato, uno dei padri della legge aveva nominato questa situazione ‘La Foresta Pietrificata’. La Legge del 1992 decretò la nascita delle Fondazioni attraverso uno scorporo e queste furono costituite in SPA, con strutture diverse rispetto agli istituti bancari. La Fondazione ereditava il compito della Cassa di Risparmio di utilizzare l’utile di esercizio per la beneficenza e gli interventi sul territorio. Oggi le Fondazioni sono 86.
Le Fondazioni sono cambiate, cresciute e modificate dal Dlgs 153/99, la cosiddetta ‘Legge Ciampi’, che ha dato loro la connotazione attuale e stabilito che fossero enti di diritto privato definendone gli ambiti di intervento sul territorio oltre che le regole di governance.
“La Fondazione Carispezia è nata l’8 agosto del 1992. Nell’occasione del trentennale tutte le fondazioni hanno organizzato convegni, appuntamenti e giornate di studio. Noi abbiamo pensato ad un’iniziativa diversa rivolta al territorio concordata insieme al Direttore di ASL 5 Paolo Cavagnaro”. Così ha esordito Andrea Corradino, Presidente di Fondazione Carispezia, che ha poi aggiunto: “Le Fondazioni interloquiscono con la comunità di riferimento e la nostra è la provincia della Spezia e la Lunigiana. Abbiamo un’interlocuzione attraverso tavoli istituzionali con le espressioni territoriali legate al sociale, alla formazione e all’istruzione, ci confrontiamo con il territorio per comprenderne le esigenze che poi trasferiamo nei documenti programmatici triennali aggiornati di anno in anno e dove indichiamo i settori nei quali la Fondazione ritiene operare. Quest’anno abbiamo allargato gli orizzonti interloquendo anche con i giovani nelle scuole per capire quanto conoscono la Fondazione e quali potessero essere i bisogni del territorio secondo il loro punto di vista. Ci siamo confrontati anche con le comunità straniere che sono parte integrante della nostra comunità locale”.
“Attraverso questi confronti abbiamo capito che ci si aspettava un intervento di Fondazione nel settore della Sanità Pubblica, abbiamo ripensato alcune linee di intervento e reinserito questo settore tra gli obiettivi del documento programmatico, anche ricordando gli interventi fatti in passato per il reparto di senologia e il fondamentale ruolo della Fondazione per la creazione del reparto di emodinamica alla Spezia. Inoltre la Fondazione ha dato un sostegno importante con acquisto di ventilatori e dispositivi necessari per l’emergenza COVID Da questo è nata l’idea di ricordare il trentennale della Fondazione proprio con la donazione ad ASL 5, un macchinario importante perché non ancora disponibile, utile per la prevenzione delle malattie oncologiche dermatologiche”.
“Siamo contenti della collaborazione con ASL 5, questa iniziativa è un modo per confermare la presenza e attenzione che Fondazione ha sempre avuto per il territorio. Ringrazio il Direttore Cavagnaro perché in questi mesi abbiamo potuto confrontarci in maniera costruttiva. Per gli interventi futuri continueremo a coordinarci con ASL5 chiedendo quali saranno le prossime priorità”.
L’apparecchiatura, digitale e computerizzata, permette di osservare in vivo e ad alta risoluzione le strutture della cute altrimenti invisibili ad occhio nudo, dimostrandosi un importante supporto per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori cutanei. Il macchinario utilizza una tecnologia non invasiva che permette di archiviare le immagini acquisite. Si tratta di una videocamera a colori ad alta risoluzione dotata di fibre ottiche e lenti collegate ad un computer che possono ingrandire l’immagine da 10 a 1000 volte, consentendo di osservare caratteristiche dermoscopiche osservabili solo a ingrandimenti maggiori. Il macchinario è di supporto per la diagnosi di lesioni, per il follow up di pazienti con storia personale di melanoma, per soggetti polinevici (con più di 100 nei) o con sindrome del nevo displastico (grazie all’archiviazione nel tempo di immagini che possono essere confrontate). Lo strumento è utile anche per la diagnosi di malattie infiammatorie cutanee (come la psoriasi o il lichen planus), delle malattie infettive (dermodiosi, tromiculosi, scabbia) e delle patologie del capello e delle unghie.
La patologia oncologica cutanea è in aumento, sia per età avanzata della popolazione, sia per la sua esposizione a fattori di rischio, quali il sole, sia, infine, per una maggiore attenzione dei pazienti alla prevenzione.
“Ringrazio il Presidente Corradino e il Direttore Bracco per il supporto in questi mesi ma anche per quello che hanno fatto durante il periodo COVID – ha dichiarato il Direttore di ASL 5 Paolo Cavagnaro - Il COVID dovrebbe insegnarci che la Sanità Pubblica va curata e preservata per il bene di tutti noi, come ha affermato il Presidente Mattarella, e questo va fatto come Comunità. Il Presidente Corradino ha usato la parola ‘beneficenza’, ovvero ‘fare bene le cose’ e questo vuol dire anche utilizzare bene quello che ci è stato donato.
La carenza di personale oggi è un problema comune a tutte le strutture sanitarie del paese, per cui la formazione assume un’importanza fondamentale. La dermatologia ha carenza di specializzandi, dall’Università di Genova ne escono 4 all’anno, pensiamo ai pensionamenti e al fatto che alcuni decidono di lavorare nel privato. L’aiuto ricevuto dalla Fondazione per usufruire della foresteria del DLTM al ‘Falcomatà’ ha permesso a specializzandi provenienti da altri territori di conoscere i nostri servizi e operare sul campo uscendo dall’ambito universitario. Stiamo allargando i confini delle collaborazioni, non più solo all’Università di Genova e Pisa, ma anche Humanitas, San Raffaele, Università di Parma, Università di Trieste.
Quando ci siamo incontrati con la Fondazione, ci è stato chiesto quale fosse la nostra priorità. Il tema della dermatologia mi è stato fin da subito a cuore, sapevo della scuola del Dott. Nazzari alla Spezia, vederla ridotta ad una struttura semplice con un unico medico, nel frattempo andato in pensione, mi faceva stringere il cuore. Quindi per prima cosa abbiamo rinforzato l’organico e compreso i bisogni della struttura per adeguare le tecnologie al progresso medico-scientifico. Ci siamo impegnati a reperire le risorse trovando un medico specialista ambulatoriale e presto anche un medico strutturato. Oggi siamo riusciti a non avere più tempi d’attesa per le visite.
Grazie alla sinergia con Fondazione abbiamo ottenuto lo strumento in maniera molto rapida rispetto alle procedure pubbliche per l’acquisto di macchinari spesso molto lunghe. E’ importante iniziare un progetto e terminarlo dando stabilità nel tempo. Non sempre tutte le attrezzature prodotte trovano una finalizzazione utile per i cittadini. Si parla di HTA Health Technology Assessment si deve fare una valutazione della tecnologia che sia utile nel tempo e compatibile con le risorse economiche disponibili. Questo macchinario è compatibile con un’utilità sostenibile nel tempo.
Altro tema affrontato è stato quello dei tumori cutanei, uno dei più aggressivi e dove è fondamentale la diagnosi precoce. Quando lo specialista visita e ha un sospetto, utilizza il videodermatoscopio che immagazzina le immagini digitali che vengono confrontate durante i successivi controlli. Se sarà necessario interverrà un chirurgo plastico. Abbiamo creato un’equipe che lavora in squadra, costituita da dermatologo, chirurgo plastico e oncologo. Vogliamo migliorare sempre di più e questa tecnologia ci permette di migliorare.
In accordo con il Presidente Corradino e il Direttore Bracco, il 12 e 14 novembre presso il piano terra della Fondazione e il 1 dicembre presso il San Bartolomeo di Sarzana offriremo tre giornate di screening dermatologico gratuito. I tempi di intervento, in caso di bisogno, saranno molto rapidi. La prevenzione ricordiamolo deve essere una priorità, soprattutto in oncologia. Sarebbe bello tra un anno ritrovarsi qui per presentare i risultati di questa iniziativa nel corso dell’anno”.
“Arrivo nella fase successiva quando sono state fatte le diagnosi che spero arrivino presto – ha spiegato la Dottoressa Canini, chirurgo plastico - perché la prognosi del melanoma cambia radicalmente se viene asportato in fase iniziale anziché avanzata. L’utilizzo del macchinario è molto utile nei pazienti polinevici, coloro che hanno più di cento nei e che presentano un rischio maggiore di sviluppare il melanoma. Lo strumento permette di fare un total body scan, il paziente viene posizionato davanti alla macchina e fatta la fotografia del corpo che memorizza tutte le lesioni. E’ importante controllare i pazienti nel tempo con controlli seriati. Laddove nel giro di un anno compare una nuova lesione, il total body scanner la identifica, operazione che a occhio nudo è molto difficile e la segnala inviando un importante campanello d’allarme molto utile per la diagnosi”.
COME PRENOTARE LO SCREENING GRATUITO
L’accesso alle visite è su prenotazione: l’appuntamento si ottiene chiamando il numero 0187/604288 esclusivamente giovedì 10 e venerdì 11 novembre dalle ore 9 alle 12.
Le visite si terranno:
Sabato 12/11 - ore 9/13 e 14/18 - Fondazione Carispezia (via D. Chiodo 36, La Spezia)
Lunedì 14/11 – ore 9/13 e 14/18 - Fondazione Carispezia (via D. Chiodo 36, La Spezia)
Giovedì 1/12 - ore 14/18 - Ospedale San Bartolomeo, Reparto di Dermatologia, Piano 0 (Via Cisa, Sarzana)
Lo screening sarà eseguito da un’equipe formata da un dermatologo e un chirurgo plastico: qualora venissero identificate dal dermatologo delle lesioni a rischio, queste verranno eventualmente indagate con il videodermatoscopio e, se meritevoli di consulenza chirurgico plastica, questa avverrà contestualmente.
ASL5, infatti, è organizzata con una gestione multidisciplinare della patologia dei tumori cutanei che segue il paziente a 360 gradi, partendo dalla prevenzione fino alla cura e al follow up come confermano i dati: nei primi 9 mesi del 2022 l’equipe di Chirurgia Plastica ha eseguito circa 700 interventi, tra ambulatoriali e ricoveri in day hospital.