Si sono conclusi i lavori di riqualificazione e restauro di una porzione ammalorata della Scala Grande di Monesteroli, minuscolo borgo Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, un paesaggio davvero unico che si raggiunge solo a piedi attraverso una scalinata di oltre 1.200 gradini, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato.
Nel 2020 il Comitato “Per Monesteroli”, composto da volontari che negli anni hanno frequentato e vissuto questo borgo, si è attivato per la raccolta voti in occasione del censimento FAI con l’obiettivo di dare visibilità e rilanciare la fruizione di questo luogo, oggi disabitato ma molto visitato soprattutto nel periodo estivo.
“E’ nato tutto nel periodo del lockdown, Monesteroli è il mio luogo del cuore – ha spiegato Massimo Brunetti Referente del Comitato per Monesteroli - e allora ho coinvolto tutti quelli che come me amano questo luogo. I voti sono stati il legame che si è creato con le persone, con l’Associazione, con il FAI, la sensibilizzazione su un territorio che da anni mancava di attenzione ed era un po' defilato e sulle sue criticità. Questa è una prima tappa di tanti altri progetti che speriamo di fare”.
Monesteroli è stato votato da ben 7.845 persone, tra cui anche alcuni personaggi famosi, come Clayton Norcross e Dario Vergassola, e grazie a questo importante risultato l’Associazione Per Tramonti ODV ha potuto partecipare al bando che la Fondazione lancia dopo ogni edizione del censimento, presentando richiesta di contributo per il restauro della scalinata. Il progetto è stato accolto e ha così ottenuto il finanziamento da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo, a cui si è sommato il cofinanziamento del Comune della Spezia e del Parco Nazionale delle Cinque Terre e una collaborazione tecnica con il Politecnico di Milano per lo sviluppo degli studi storico-culturali e di fattibilità per gli interventi di riqualificazione.
Il Comune della Spezia ha partecipato all’iniziativa, sostenendo l’esecuzione delle opere di progetto con un cofinanziamento di 20.000 euro e ha fornito supporto all’Associazione e ai progettisti incaricati, nell’individuazione dei contenuti principali del progetto, degli obiettivi e dei dettagli tecnici concorrendo alla formulazione della domanda da presentare al FAI, fornendo formale approvazione e autorizzazione a procedere.
“Il fascino di questa scala storica trasmette un’emozione unica. Ma ci fa porre anche domande sulla vita dell’uomo e la capacità di sacrificio, la forza di quelle persone che ci hanno lasciato questa opera d’arte. E’ quest’incrocio tra la natura e la vita che cerca continuamente un equilibrio che troviamo spesso nel nostro territorio e che ci spinge a vivere con grande rispetto verso questi luoghi”. Queste le prime parole del Sindaco Pierluigi Peracchini che ha poi aggiunto: “Deve essere l’occasione per fare qualcosa di più: capire definitivamente i tesori che abbiamo sul nostro territorio e cercare di valorizzarli al massimo, da un lato tutelandoli e dall’altro vivendoli. Dobbiamo partire dalla convivenza con la nostra storia e i nostri territori ma trovare modalità per fare conoscere queste bellezze uniche al mondo che si perdono nella storia, deve essere un impegno vero”.
“Il Parco ha contribuito economicamente con convinzione – ha aggiunto Emanuele Moggia Sindaco di Monterosso presente in rappresentanza del Parco delle Cinque Terre – negli anni c’è stata l’intenzione di recuperare più sentieri possibili, proprio per poter dare uno strumento per vivere e conoscere il territorio estremamente fragile delle Cinque Terre, che va conosciuto, amato e preservato. L’anima delle Cinque Terre difficilmente si mostra in estate, il genius loci delle nostre terre viene fuori soprattutto di inverno. Questo deve dare l’opportunità a tutti di poter conoscere il territorio e dobbiamo aver la convinzione di mantenere in vita questa anima, questo spirito che ci arriva dai nostri progenitori”. Moggia ha poi aggiunto: “Auspicherei tanto la nascita di una Fondazione per la conservazione della memoria e del territorio coinvolgendo le istituzioni, le associazioni e i cittadini”.
“Il FAI ha visto giusto con la formula particolare dei ‘Luoghi del Cuore’- ha commentato Marinella Caporuscio, Vicepresidente Regionale del FAI Liguria e Capodelegazione La Spezia - Il FAI è trasversale, si occupa non solo dei luoghi di cultura, ma anche di ambiente. Io definisco Monesteroli ‘un monumento naturale’. Sono felice perché nella nostra delegazione 3 sono stati i ‘Luoghi del Cuore’ votatissimi e questo ha fatto conoscere ancora di più il nostro territorio. Tutti possono votare con il censimento del FAI un luogo che sta particolarmente a cuore per una sensazione o un’emozione, una situazione, un evento particolare, o perché è ammalorato. E’ importante puntare i proiettori e fare cordata, come in questo caso”.
Il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, nella persona del Prof. Jacopo Leveratto in qualità di responsabile scientifico, ha collaborato con le parti allo sviluppo degli studi storico culturali finalizzati alla riqualificazione della scalinata e l'architetto Michele Porcelluzzi ha realizzato il progetto tecnico per il restauro del tratto di scalinata. “Per noi è stato molto interessante studiare un frammento di patrimonio straordinario, per quella che è la sua monumentalità incidentale – ha spiegato il Professor Leveratto - E’ la memoria dell’agricoltura eroica, la capacità dell’uomo di trasformare nei secoli il territorio con azioni quotidiane e anche lasciare un segno straordinario di architettura del paesaggio. Mi unisco nell’augurio che questo sia un primo passo per qualcosa di più. Non c’è sostenibilità nella tutela se non c’è sviluppo, che vuol dire capacità di adattarsi ai modi d’uso contemporanei. Affinché questa sostenibilità sia vera, si deve trovare il modo di abitare gli spazi in modo diverso. Qualcosa che porta in campo una collaborazione pubblico-privata”.
“Il Contributo dato al progetto dal Politecnico di Milano è stato prezioso – ha commentato Enrica Maggiani Delegata Regionale FAI Ambiente Liguria –Il nostro ruolo è stato quello di zavorrare i sogni, ovvero far diventare il progetto cantierabile, in tempi certi, con spesa certa, con la presa in carico di tutte le componenti che devono arrivare al successo dell’operazione stessa essendo concreti”.
Il borgo di Monesteroli è destinato a uno sviluppo come luogo per un turismo lento. In quest’ottica, l’intervento di recupero della Scala Grande è particolarmente importante ed è il primo step di un più ampio progetto di valorizzazione e salvaguardia del borgo che, altrimenti, rischierebbe di andare perso. Un progetto che, partendo dalla ricognizione dei proprietari dei terreni ormai abbandonati dell’area, prevede il recupero dei vigneti abbandonati, prendendo come modello quanto realizzato dalla Fondazione Manarola (Cinque Terre) per la riqualificazione dei terreni abbandonati e la ricostruzione dei muri a secco, al fine di ripristinare l’antica coltivazione della vigna.
“Ringrazio il FAI che ci ha permesso di affrontare un tema che ci porta a parlare di tanti argomenti – ha commentato il Vicesindaco Maria Grazia Frijia - Non è solo l’opera che ha un valore rilevante, ma sono i concetti che porta con sé. La sostenibilità del turismo, la gestione dei flussi, la sinergia di un territorio che per essere vincente deve collaborare e mettere in campo strategie e sa portare a casa dei risultati come questi. Si è detto spesso che questo territorio debba essere salvaguardato e che non può essere preda di un turismo senza controllo. Il turismo è positivo ma va gestito, ragionando insieme come gestire i flussi, rendendo fruibili le nostre bellezze, ma nel rispetto dei luoghi”.
L’Assessore Patrizia Saccone ha poi fornito alcuni dati tecnici sui lavori: “I like incassati dalla Scalinata Grande ci hanno permesso di partecipare ad un bando e firmare un protocollo d’intesa tra Comune della Spezia, Parco delle Cinque Terre, Politecnico di Milano e l’Associazione per Tramonti ODV. 20.000 euro sono stati finanziati dal Parco, 20.000 dal Comune, 6.000 dal FAI, 5.000 dall’Associazione per Tramonti ODV. Sono stati restaurati due muri in pietra con funzione di sostegno, una rampa di 50 metri, un tratto di scala è stato smontato, le pietre numerate e rimontato nella medesima posizione seguendo le linee guida contenute nel Manuale per la costruzione di muri a secco, edito dal Parco stesso. Il progetto ha avuto l’approvazione della Commissione Paesaggistica, della Sovrintendenza e di tutti gli altri organi. Il trasporto del materiale è avvenuto con elicottero. I lavori hanno avuto una durata di un mese e dieci giorni”.
Direttore dei lavori l’Architetto Francesco Redaelli: “I lavori sono stati veloci, anche per problematiche di sicurezza, sono stati fatti a maggio all’inizio della stagione turistica. Abbiamo utilizzato per gran parte le pietre esistenti, integrando con altre pietre portate dall’elicottero. Il lavoro ha interessato 50 gradini sui 1100 totali, quindi il 4% della scalinata, è stato un restauro conservativo”.
“Vedere diventare realtà quello che abbiamo sognato mi emoziona – ha concluso Emanuele Costamagna, Delegato regionale FAI ‘I Luoghi del Cuore’ - Questo è il significato de ‘I Luoghi del Cuore’, il nostro obiettivo. E’ in corso l’undicesimo censimento, si andrà avanti fino al 15 dicembre, c’è tempo per votare, ognuno può votare tutti i luoghi che sente propri sul sito www.iluoghidelcuore.it”.
Per Caterina Natale, presidente di Associazione Per Tramonti ODV, occorre partire da questo importante risultato per creare le condizioni migliori alla conservazione delle storiche cantine. La presenza di strutture attive consente di presidiare in modo più efficace il territorio attraverso l'azione quotidiana di custodia e cura. Questo si ripercuote su tutto l'ambiente, ricreando le condizioni per il mantenimento dei terrazzamenti che costituiscono l'essenza e l'elemento costitutivo del territorio.