Ieri 8 agosto un branco di cinghiali composto da circa una decina di componenti, tra cui 7 cuccioli, si è introdotto nel parco XXV Aprile (detto anche della Maggiolina ndr) lato Mazzetta.
Al fine di evitare problemi di ordine pubblico, il Comune ha chiuso tutti i cancelli di accesso al parco, limitando così il loro raggio di spostamento e rinchiudendoli di fatto all’interno del parco.
Subito si sono scatenate le proteste animaliste ed ambientaliste per la salvaguardia della vita degli ungulati, in quanto il protocollo di applicazione di una legge regionale prevede la cattura con dardi al narcotico e quindi la chiusura degli animali nelle gabbie, con l’inevitabile successivo abbattimento da parte delle guardie del Nucleo Regionale di vigilanza faunistico ambientale.
Dalla sera di lunedì, piccoli gruppi di cittadini e ambientalisti presidiano i cancelli di accesso, al fine di controllare l’operato da parte della regione; molti lanciano mele per assicurare cibo agli animali e facilitarne la permanenza all’interno del parco.
Inoltre sono stati affissi dei cartelli di contestazione, in cui si richiede espressamente la liberazione degli animali ed il ritorno alla vita in libertà.
Infatti, una delle ipotesi del destino del branco potrebbe essere quella di entrare a far parte di scuole di addestramento di cani, con inevitabile perdita della vita.
Il sindaco Peracchini lunedì sera ha emanato un’ordinanza che prevede che gli animali non vengano abbattuti e vengano liberati nel loro habitat naturale.
Però molti sono i dubbi sull’applicabilità di questa ordinanza, in quanto una legge che prevede il contenimento della peste suina africana potrebbe decretare un esito diverso sul futuro degli animali.
Nel frattempo, i burocrati della regione stanno discutendo a Genova per trovare una soluzione politica, anche in considerazione dell’eco mediatica della vicenda e del fatto che ci troviamo in pieno periodo elettorale.
Si spera in una soluzione positiva sia per la cittadinanza che per i poveri animali, che non hanno che la colpa di aver sconfinato il territorio cittadino.