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Minorenni multati per ascoltare musica con le casse in strada, parla il papà di uno di loro In evidenza

di Elena Voltolini - "Forse ci sarebbe voluto un po' più di buonsenso".

Due distinti gruppi di giovani ed altrettante casse acustiche con amplificatore per ascoltare musica. Un gruppo si trovava in Piazza Verdi e l'altro davanti al Teatro Civico. Entrambi, era la notte di giovedì scorso, sono stati avvicinati da alcuni agenti della Polizia Locale che hanno individuato tra i ragazzi i due che tenevano le casse e li hanno sanzionati.

Il loro comportamento, infatti, aveva violato l'ordinanza del Sindaco n. 85 del 10 luglio 2019, con la quale "è fatto divieto permanente nel territorio comunale dalle 22 alle ore 7 di utilizzo di qualsiasi tipologia di apparecchio di riproduzione e diffusione sonora, ossia di comportamenti che generano disturbo della quiete pubblica e, più in generale, allarme sociale nella cittadinanza".

La notizia ha suscitato non pochi commenti ed anche qualche polemica, per questo abbiamo parlato direttamente con il padre di uno dei due minorenni sanzionati.

L'uomo non nasconde l'amarezza per quanto accaduto. "Ho contattato la Polizia Municipale- racconta - pensando, vista la cifra della sanzione, che i ragazzi avessero rivolto qualche parola di troppo agli agenti, ma mi è stato risposto che se così fosse stato la sanzione sarebbe stata ben diversa e si sarebbe andati anche nel penale. I 300 euro di multa sono quelli previsti, dato che le sanzioni per chi non rispetta quell'ordinanza sono state inasprite".

Il verbale che ci fa vedere l'uomo riporta come orario le 22.20, ovvero l'ordinanza è scattata da 20 minuti: "Tra i commenti alla notizia che avete pubblicato sul vostro giornale e su Facebook ne ho letto in particolare uno, di una persona che scrive che era presente quella notte e racconta che un agente stava tenendo d'occhio i giovani già da prima delle 22. Io non ero presente e non posso quindi sapere se questo sia vero oppure no, ma ritengo che, comunque, il comportamento degli agenti avrebbe potuto essere diverso. Mio figlio ha sbagliato, non lo voglio certo giustificare, ma lo conosco e so che se gli fosse stato detto che stava facendo una cosa "contraria alla legge" e che doveva spegnere la cassa, lo avrebbe fatto subito. Un ammonimento prima della sanzione, visto oltretutto l'orario e che i ragazzi non erano sospettati di altro, penso sarebbe stato un gesto di buon senso. In diversi commenti ho letto accuse alle forze dell'ordine di "fare i duri con i deboli e i deboli con i forti"; io ho molto rispetto per le divise e so quanti e quanto complicati siano i loro compiti, quindi non parlerei di questo, piuttosto della necessità in alcuni casi, tipo in questo, di un po' più di buonsenso"

"Hanno fatto una multa di 300 euro alle 22,07 (con notifica alle 22.20) a un quindicenne per un altoparlante a pile, mentre alcol e spaccio, che assolutamente non gli appartengono, purtroppo continuano a vederli accanto alle loro serate restare impuniti, nonostante l'ammirevole impegno di tanti uomini e donne in divisa Ora farò nuova fatica ad insegnare a mio figlio il rispetto per le divise - si rammarica il genitore - Non lo dico da padre pronto alla difesa a tutti costi dei figli, ma anzi da padre che li educa facendo loro capire gli errori che hanno e punendoli quando è il caso: mio figlio è un ragazzo studioso, una volta a settimana mi aiuta per "guadagnarsi" qualche soldo ed è assolutamente fuori da droga e cose simili, ma si è sentito trattato come un delinquente. La sanzione, se contestata regolarmente, verrà pagata ed io punirò mio figlio, perchè ha sbagliato, ma ripeto: forse un po' di buonsenso sarebbe stato più utile, anche sul fronte educativo". 

L'uomo ha palato dell'accaduto con il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini che gli ha consigliato di rivolgersi direttamente alla Polizia Municipale ed infine, dopo l'invio di una pec, è riuscito a parlare con una responsabile.

Ovviamente restiamo disponibili ad accogliere anche qui la loro risposta.

 

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