Nella mattinata odierna i militari del Gruppo della Guardia di Finanza della Spezia hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla locale Procura nei confronti di un cittadino bengalese condannato in via definitiva alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di associazione a delinquere (416 C.P.), intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603 bis C.P.).
L’arrestato era l’unico che nel blitz del novembre 2020 sfuggì all’esecuzione di complessive sette misure cautelari personali emesse nell’ambito dell’operazione delle Fiamme Gialle Spezzine “dura labor” che portò alla luce, per la prima volta alla Spezia, un vero e proprio sistema di caporalato perpetrato all’interno dei cantieri navali dove operai stranieri venivano costretti a pesanti turni di lavoro per stipendi molto inferiori ai minimi sindacali e chi cercava di ribellarsi veniva pesantemente minacciato di danni fisici alla sua persona e/o ai componenti della famiglia rimasta nel Paese di origine.
Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato portato nella Casa Circondariale spezzina.
Oltre al predetto, sono stati già condannati in via definitiva per analoghi reati altri 6 stranieri per un totale di 17 anni e 4 mesi di reclusione, nonché 31.000 € di multa.
L’operazione odierna è il risultato del quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza a contrasto di ogni forma di illegalità e di abusivismo nel sistema economico del nostro Paese nonché della tenacia nel ricercare ed assicurare alla Giustizia i responsabili.