I controlli sulla corretta fruizione dei monopattini elettrici costituiscono, specie nel periodo estivo, una delle maggiori attività della Polizia Locale, impegnata continuamente nel monitoraggio del territorio per far si che la cosidetta mobilità sostenibile si sviluppi nel pieno rispetto delle regole e degli altri utenti della strada, posto che spesso giungono anche numerose lamentele da parte di pedoni ed automobilisti per comportamenti scorretti o pericolosi da parte dei conducenti dei monopattini.
Nella mattinata di ieri una pattuglia della Polizia Locale impegnata nei predetti controlli, ha intercettato, un monopattino elettrico, condotto da una ragazza, dotato di sellino e che procedeva ad una velocità decisamente superiore rispetto a quella che normalmente può sviluppare tale tipo di veicolo.
Da un completo esame del veicolo veniva accertato, oltre alla già notata installazione di un sellino alto 90 cm., trasformando così il mezzo che, invece, per sua natura, è destinato ad essere utilizzato con postura in piedi, anche la modifica del motore a propulsione elettrica che era diventato di potenza pari a 1.000 watt, precisamente il doppio del limite stabilito dalla legge.
La pattuglia, quindi, dava attuazione al disposto ministeriale disciplinante nel dettaglio le caratteristiche costruttive e le norme sulla circolazione dei mezzi così detti della “mobilità sostenibile”; ai fini della sicurezza, il Ministero ha stabilito infatti che, qualora il monopattino, normalmente equiparato ai velocipedi, sia difforme dalle prescrizioni, come nel caso in questione, debba essere considerato in tutto e per tutto un ciclomotore e, quindi, trovano applicazione le norme per la circolazione di tale tipo di veicolo a due ruote.
E’ scattato quindi un cumulo di sanzioni per svariate migliaio di euro; a carico della ragazza venivano verbalizzate la circolazione senza casco protettivo, obbligatorio a tutte le età sui ciclomotori (sanzione fino a 332,00 euro più fermo amministrativo del mezzo), circolazione con ciclomotore non immatricolato (sanzione fino a 316,00 euro) e per il quale non era stato richiesto e rilasciato il certificato di circolazione (sanzione fino a 635,00 euro) nonché mancanza della prescritta copertura assicurativa (altra sanzione da 866,00 fino a 3.464,00 euro) e guida senza la necessaria patente di categoria AM perché mai conseguita (sanzione da 5.100,00 euro di minimo edittale ad un massimo di 30.599,00). La conducente, oltre ad aver collezionato tutte le citate infrazioni, ha dovuto dire addio al proprio mezzo a due ruote in quanto immediatamente sequestrato dagli Agenti ai fini della successiva confisca.