Nella mattinata di ieri gli Agenti motociclisti della Polizia Locale stavano pattugliando il quartiere di Mazzetta quando, decidevano di controllare un’autovettura Fiat Stilo in pessime condizioni di manutenzione e che, dalla targa, era circolante da circa vent’anni. Al fine di verificare se il veicolo fosse stato sottoposto alla prescritta revisione periodica, uno dei due Agenti affiancava il conducente facendogli chiaro cenno di accostare.
Il conducente ottemperava all’ordine e, si capirà poi perché, di tutta fretta scendeva dal mezzo cercando di tenersi a distanza dagli agenti, che invece si avvicinavano per richiedere all’uomo, risultato essere un trentenne spezzino, la patente di guida e la carta di circolazione del veicolo. Ma quando ancora la distanza era piuttosto ragguardevole, i due agenti venivano investiti da una “ventata” alcolica che lasciava pochi dubbi sulle effettive condizioni dell’autista.
Sottoposto alle prove con etilometro, l’automobilista, che insisteva nel dichiarare di aver bevuto solo due bicchierini di vino, risultava avere un tasso alcolemico di 2,66 g/l alla prima prova e di 2,77 g/l alla seconda, superando di gran lunga lo stato di ebbrezza della fascia più grave che parte da 1,50 g/l.
Per lui è scattata le denuncia all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza punita con l’ammenda da 1.500,00 a 6.000,00 euro e l’arresto da sei mesi ad un anno più la sospensione della patente di guida raddoppiata, quindi da due a quattro anni, poiché guidava un veicolo non di sua proprietà e quindi non soggetto a confisca.
In ogni caso il trentenne non potrà riprendere a guidare sino a quando non si sottoporrà a visita medica, come disposto dal Prefetto in sede di emissione di ordinanza di sospensione della patente di guida, in quanto il Codice della Strada prevede che in questi casi sia la commissione medica provinciale a verificare il persistere dei requisiti psico-fisici necessari per poter riottenere l’abilitazione alla guida.