Regione Liguria non avrebbe potuto autorizzare la costruzione "dell'Impianto per il trattamento ed il recupero della FORSU con produzione di biometano sostenibile avanzato e compost di qualità" in località Saliceti perchè non previsto nel piano d'ambito. E' questa in estrema sintesi e semplificazione la motivazione con la quale il TAR Liguria ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Santo Stefano contro la realizzazione del biodigestore a Saliceti.
Il risultato tangibile della sentenza è che, ad oggi, ReCos non ha più l'autorizzazione per la costruzione dell'impianto a Saliceti.
“La Regione – ci spiega l'avvocato Marco Grondacci, che insieme all'avvocato Piera Sommovigo ha rappresentato e difeso il Comune di Santo Stefano – non avrebbe potuto autorizzare l'impianto a Saliceti perchè non era quello il sito previsto a seguito del piano d'ambito e del piano provinciale. Semplificando, la pianificazione prevedeva la realizzazione di un impianto, tra l'altro di minori dimensioni, a Boscalino, mentre si è proceduto con le autorizzazioni, la VIA, l'inchiesta pubblica e tutto l'iter per la realizzazione di un impianto a Saliceti”.
“La sentenza del TAR – aggiunge Grondacci – ribadisce quanto noi abbiamo da sempre sostenuto e del resto conferma quanto era già stato deciso dal TAR per una situazione analoga riguardante Isola del Cantone”.
“Questa sentenza – sottolinea il legale – ritengo che abbia grande significato anche dal punto di vista politico-istituzionale perchè afferma il principio che i privati che vogliono realizzare impianti di questo tipo non possono bypassare i piani provinciali e regionali. La sentenza ribadisce il ruolo della pianificazione pubblica”.
Quali scenari si aprono ora?
“Ci sono tre possibilità – spiega Grondacci – La sentenza può essere impugnata al Consiglio di Stato ed i tempi penso si aggirino intorno agli 8 mesi per avere il verdetto. Altrimenti la Regione potrebbe decidere di fare una variante al piano vigente, mettendo a confronto diversi siti, tra i quali potrebbe rientrare anche lo stesso Saliceti, e sottoponendoli a VAS. Terza opzione, ReCos potrebbe decidere di costruire l'impianto a Boscalino, ma ovviamente delle dimensioni previste nel piano d'ambito”.
Contestualmente, il TAR ha dichiarato inammissibile il ricorso di Italia Nostra, in quanto non avrebbe dovuto essere presentato in "concorso" con il Comune. Respinto, invece, il ricorso del Comune di Vezzano in merito agli oneri di urbanizzazione.