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Il Presidente della Liguria Toti: "Pensiero alla vittime e alle loro famiglie e un grande grazie ai sanitari". Nella regione ci sono stati 5.054 morti; i guariti sono 312.42.

Il 20 febbraio 2020 a Codogno, in Lombardia, venne identificato il primo caso Covid e l'Italia divenne il primo paese europeo ad iniziare la sua battaglia con il virus.

"Da quel momento - afferma il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti - abbiamo capito quanto dura sarebbe stato fronteggiarlo. La battaglia della Liguria è iniziata 5 giorni dopo quando, il 25 febbraio, nella nostra regione venne accertato il primo caso: una turista proveniente dalla zona rossa in visita ad Alassio, mentre il primo decesso ligure si registrò il 4 marzo 2020 a Laigueglia. In questi due anni in Liguria i morti a causa del virus sono stati 5.054, i pazienti guariti 312.429 e 3 milioni 364.426 i vaccini somministrati. In questa giornata è però soprattutto doveroso ricordare chi non c’è più, vinto da un virus che ha stravolto l’esistenza di tutti noi”.

“Il nostro impegno per vincere la battaglia non è mai mancato. In questi due anni - ha spiegato ancora il presidente Toti - Regione Liguria ed Alisa hanno giocato d’anticipo in molte situazioni, quando ad inizio pandemia sono state chiuse immediatamente le scuole evitando una massiccia circolazione del virus, con i vaccini che ancora non esistevano.
Abbiamo anticipato le restrizioni nei momenti più critici, contenendo la diffusione del virus ma soprattutto siamo stati la prima Regione a istituire squadre Gsat per la visita a domicilio dei malati. Siamo anche stati i primi a coinvolgere medici, farmacie e privati per la somministrazione dei vaccini, con il record di 100mila dosi effettuate nell’ultima settimana di luglio grazie all’apertura degli hub regionali, e l’effettuazione dei tamponi così come siamo stati i primi ad utilizzare al Policlinico San Martino i monoclonali per i chi era stato colpito dalla malattia”.

“Sono certo che la storia da qui a molti anni si ricorderà di tutte le persone che hanno lottato contro il Covid - ha spiegato ancora il presidente Toti - e di tutti quelli che hanno rispettato le regole. Ma un ringraziamento particolare va ai medici, ai ricercatori, a gli operatori sanitari e a tutti coloro che si impegnano e lavorano ogni giorno per uscire definitivamente dall'emergenza sanitaria.
Un altro grande grazie va alla scienza che con la scoperta dei vaccini anti Covid ci sta consentendo di uscire da questa quarta ondata. Oggi in Liguria l’incidenza settimanale si attesta a 570 casi ogni 100 mila abitanti, solo due settimane fa il dato era di 1343 casi ogni 100 mila abitanti. Anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, nell’ultimo report di venerdì, si attestava all’11%. Ricordo che con un tasso di occupazione delle Uti al 10% si va in zona bianca, che quindi ora per Liguria si trova ad un passo. Ci auguriamo che, dopo due anni di lotta, questa sia stata l’ultima volta in cui il virus è riuscito ad alzare la testa. La battaglia è quasi vinta ma non potremmo mai dimenticare la sofferenza che ci ha portato questa pandemia”.

DUE ANNI DI COVID: TOTI, “RICORDIAMO LE VITTIME E LE LORO FAMIGLIE. LIGURIA SEMPRE IN PRIMA LINEA PER SCONFIGGERE IL VIRUS”


GENOVA. “Il 20 febbraio 2020 a Codogno, in Lombardia, venne identificato il primo caso Covid e l'Italia divenne il primo paese europeo ad iniziare la sua battaglia con il virus. Da quel momento abbiamo capito quanto dura sarebbe stato fronteggiarlo. La battaglia della Liguria è iniziata 5 giorni dopo quando, il 25 febbraio, nella nostra regione venne accertato il primo caso: una turista proveniente dalla zona rossa in visita ad Alassio, mentre il primo decesso ligure si registrò il 4 marzo 2020 ad Andora. In questi due anni in Liguria i morti a causa del virus sono stati 5.054, i pazienti guariti 312.429 e 3 milioni 364.426 i vaccini somministrati. In questa giornata è però soprattutto doveroso ricordare chi non c’è più, vinto da un virus che ha stravolto l’esistenza di tutti noi”.
Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti a due anni dal primo caso di Covid accertato in Italia.
“Il nostro impegno per vincere la battaglia non è mai mancato. In questi due anni - ha spiegato ancora il presidente Toti - Regione Liguria ed Alisa hanno giocato d’anticipo in molte situazioni, quando ad inizio pandemia sono state chiuse immediatamente le scuole evitando una massiccia circolazione del virus, con i vaccini che ancora non esistevano.
Abbiamo anticipato le restrizioni nei momenti più critici, contenendo la diffusione del virus ma soprattutto siamo stati la prima Regione a istituire squadre Gsat per la visita a domicilio dei malati. Siamo anche stati i primi a coinvolgere medici, farmacie e privati per la somministrazione dei vaccini, con il record di 100mila dosi effettuate nell’ultima settimana di luglio grazie all’apertura degli hub regionali, e l’effettuazione dei tamponi così come siamo stati i primi ad utilizzare al Policlinico San Martino i monoclonali per i chi era stato colpito dalla malattia”.
“Sono certo che la storia da qui a molti anni si ricorderà di tutte le persone che hanno lottato contro il Covid - ha spiegato ancora il presidente Toti - e di tutti quelli che hanno rispettato le regole. Ma un ringraziamento particolare va ai medici, ai ricercatori, a gli operatori sanitari e a tutti coloro che si impegnano e lavorano ogni giorno per uscire definitivamente dall'emergenza sanitaria.
Un altro grande grazie va alla scienza che con la scoperta dei vaccini anti Covid ci sta consentendo di uscire da questa quarta ondata. Oggi in Liguria l’incidenza settimanale si attesta a 570 casi ogni 100 mila abitanti, solo due settimane fa il dato era di 1343 casi ogni 100 mila abitanti. Anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, nell’ultimo report di venerdì, si attestava all’11%. Ricordo che con un tasso di occupazione delle Uti al 10% si va in zona bianca, che quindi ora per Liguria si trova ad un passo. Ci auguriamo che, dopo due anni di lotta, questa sia stata l’ultima volta in cui il virus è riuscito ad alzare la testa. La battaglia è quasi vinta ma non potremmo mai dimenticare la sofferenza che ci ha portato questa pandemia”.

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