I firmatari delle petzione allegata, contrari ad ogni ipotesi di alienazione di fabbricato e terreni siti in Via della Crocetta nel Comune di Porto Venere (La Spezia), hanno sottoscritto un testo che, ad oggi, ha raccolto nel borgo 257 adesioni.
Copia della petizione è stata inviata al Sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani e per conoscenza al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, al Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, al Ministro della cultura Dario Franceschini, al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini, al Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio Cristina Bartolini ed all’associazione Italia Nostra, all’associazione Legambiente, al Fondo Ambiente Italiano ed al Club Alpino Italiano.
Analogamente è stata inviata anche ad Unesco Italia che ha preso nota della segnalazione.
I firmatari della presente petizione sono contrari alla decisione dell’Amministrazione comunale di Porto Venere di alienare un fabbricato e aree limitrofe di terreno siti in via della Crocetta nel comune di Porto Venere. Chiedono che la procedura dell’asta pubblica venga ritirata e che il procedimento venga annullato.
Detta località è posta nell’area strategica del comune di Porto Venere, nello specifico è una porzione di territorio inclusa nel Patrimonio Unesco, all'interno di un Parco Naturale Regionale e di un Sito di Interesse Comunitario.
Come indicato proprio nell’atto di bando dell’asta i beni oggetto di vendita sono all’imbocco del noto e frequentato sentiero n.1 CAI “Porto Venere Cinque Terre”, si trovano in posizione particolarmente suggestiva al limite di un'alta scogliera a picco sul mare, al di sopra la Grotta dell’Arpaia (volgarmente Grotta Byron) in posizione prospicente il Castello Doria di Porto Venere e poco sopra il cimitero monumentale del borgo. L’accesso agli stessi è solo pedonale attraverso la fruizione del sentiero sopra citato ed è circondato da un habitat di macchie, garighe e arbusteti in genere a sclerofille mediterranee e submediterranee ed un antico oliveto.
Questo luogo, segnato da strutture architettoniche uniche nel loro genere, come una serie di muri a secco a forma ricurva, memorie di una cultura ed una tradizione che in altri luoghi è giustamente tutelata anche con investimenti nazionali e regionali, è anche un’area verde di pregio in cui la natura racconta le esperienze dei nostri Padri, delle generazioni passate e della realtà culturale di Porto Venere; l’oliveto presente nell’area posta in vendita in passato è stato, infatti, oggetto di progetti di tutela ambientale da parte del Comune di Porto Venere.
Inoltre, l’area che oggi si intende cedere a privati è un fondamentale punto di passaggio tra il borgo di Porto Venere e gli spazi collinari pregiati, la rete sentieristica e la zona costiera simbolo del nostro territorio e della Liguria. Appare quindi completamente sbagliata la scelta di vendere spazi fondamentali, unici e necessari per la tutela e la valorizzazione naturalistica del territorio, ma ancor più errato è perdere definitivamente spazi pubblici di oggettivo valore per ricavarne un minimo ritorno economico.