La vicenda relativa al presunto cambio di vaccino somministrato al figlio del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini su diretto interessamento di quest'ultimo, dopo aver occupato le pagine della stampa locale, arriva in Consiglio Comunale.
Nell'Assemblea cittadina, già la scorsa settimana, la Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia aveva tentato di affrontare la questione, bloccata però dal Presidente dell'Assemblea Giulio Guerri in quanto l'argomento non era all'ordine del giorno. Non difficile, pertanto, pronosticare che la questione sarebbe stata affrontata nella successiva seduta e così è stato.
L'opposizione ha infatti presentato un question time sull'argomento.
A prendere la parola in aula per interrogare il sindaco, a nome della minoranza, è il consigliere del Partito Democratico Marco Raffaelli: “Più passano i giorni e più si susseguono gli articoli, più la vicenda assume sfumature grottesche. Nonostante lei, sindaco, abbia provato a rispondere sulla stampa, i dubbi permangono”.
Il Consigliere riassume le principali domande che l'opposizione intende rivolgere a Peracchini: “E' stata presentata la documentazione sanitaria attinente a giustificare la richiesta di variazione della marca di vaccino da somministrare? Per avanzare le richieste sono stati usati canali ufficiali del Comune? E' consapevole che, almeno stando a come la vicenda è stata riportata, Lei ha lanciato un messaggio che ha alimentato i timori della gente, generando dubbi sulla pari qualità dei vaccini ad oggi in uso?”
“Il fatto che si dispiaccia che si sia creata confusione, ma allo stesso tempo ribadisca di avere la coscienza a posto, è una vergogna – aggiunge Raffaelli – Ora le diamo l'opportunità di chiedere scusa ai cittadini. Deve risposte per come ha agito. Ha dimostrato inadeguatezza al ruolo che ricopre”.
E aggiunge un'altra questione: “Ci si comincia a chiedere anche come sia andata con il suo di vaccino, signor Sindaco”.
Parola a Peracchini, che replica: “Il mio comportamento è stato correttissimo dal primo giorno della pandemia, a tutela di tutti i cittadini. Questa è una strumentalizzazione inqualificabile. Non ho richiesto che venisse sostituito il vaccino, ma ho chiesto solo un consiglio, come padre, dopo una regolare prenotazione fatta senza scorciatoie. Non ho fatto richieste utilizzando canali del Comune della Spezia. La stessa dottoressa che ha somministrato il vaccino ha dichiarato che non ci sono state pressioni ed io non ho mai scritto nulla, in merito, ad ASL 5”.
Poi, prima di terminare la sua risposta, ha precisato: “La normativa privacy colpisce penalmente chi diffonde o contribuisce a diffondere i dati sensibili, tra cui ci sono anche quelli relativi alla vaccinazione di una persona. La normativa è stata in questa vicenda più volte violata. Seguiranno nelle sedi competenti gli atti relativi”.
La discussione della questione a Palazzo Civico, però, non si chiude qui.
Quando già l'assemblea era passata ad affrontare un altro argomento, la Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia chiede di intervenire sull'ordine dei lavori.
E' chiaro subito, dalle sue prime parole, che il suo intervento si ricollega al question time che aveva aperto la seduta ed il Presidente Guerri la interrompe subito, ricordandole il recinto entro il quale devono stare gli interventi sull'ordine dei lavori. Dopo un breve botta e risposta, con l'accusa rivolta a Guerri dalla Consigliera di toglierle la parola e di alzare la voce, oltre che di non avere abbastanza imparzialità nella gestione del Consiglio, Pecunia rende noto che i Consiglieri di opposizione hanno chiesto la convocazione di una commissione urgente per audire, su questa tematica, i vertici di ASL 5 e che stanno attendendo una risposta.
Chiede allora di intervenire il Consigliere Teja (Cambiamo), che della commissione cui ha fatto riferimento Pecunia è presidente e, dopo un botta e risposta con Giulio Guerri non dissimile da quello cui si era assistito pochi minuti prima, risponde di aver inoltrato la richiesta ai vertici dell'Azienda Sanitaria e di essere in attesa di un loro riscontro.
Se ci sarà la disponibilità e non si sovrapporranno impegni, la Commissione dovrebbe tenersi l'8 febbraio.
Al di là della data, ancora incerta, quello che è certo è che della vicenda si parlerà ancora.