Oggi alle ore 11:30 si sono riuniti in piazza Spallanzani a Porto Venere le associazioni ambientaliste, i cittadini e la lista di opposizione "Porto Venere Bene Comune" per manifestare il loro dissenso riguardo la vendita all'asta pubblica dell'uliveto con annesso rudere, ubicato sopra il castello di Porto Venere, provvisto di muretti e olivi secolari.
L'impulso alla contestazione è partito da Fabio Giacomazzi, esponente ambientalista della Spezia che ha denunciato il fatto sui social network e da Sacconi Francesca, consigliera della lista di opposizione del Comune di Portovenere.
A prendere il megafono è stata la consigliera Sacconi, davanti a circa 250/300 manifestanti muniti di cartelloni di contestazione, che ha ringraziato le associazioni che hanno collaborato all'opposizione della vendita e in particolar modo, Fabio Giacomazzi che ha dato un aiuto fondamentale.
Inoltre ha precisato che la manifestazione, in cui sono stati rispettati i protocolli anti-covid, è stata autorizzata dagli enti responsabili, fatta eccezione per il Comune di Porto Venere, che ha invece ricordato ai manifestanti che sono vietati gli assembramenti a causa della pandemia.
In seguito la consigliera Sacconi ha ripreso un'intervista del sindaco di Portovenere, in cui quest'ultimo ha sostenuto che non verrà effettuato alcun tipo di speculazione edilizia sul terreno in vendita e che, al contrario, si sarebbe offerto personalmente come privato cittadino per sostenere la colletta per partecipare all'asta.
Dura l'organizzatrice della manifestazione nei confronti del consiglio e della giunta, perché sostiene che "Il Consiglio comunale non è più un terreno di confronto per raggiungere obiettivi comuni, è diventato un luogo di potere in cui le decisioni sono già state prese e non è possibile controbattere democraticamente".
"Il sindaco e il Consiglio comunale non hanno il diritto di vendere beni che non sono di loro proprietà perché appartengono ai cittadini, il loro compito dovrebbe essere quello di preservarli e difenderli. Oltretutto la valutazione del terreno non è coerente con i prezzi di mercato e la vendita causerebbe un danno non solo al patrimonio paesaggistico e culturale, ma anche alle casse del Comune. Eravamo così fieri che sull'etichetta di quel barattolo di crema di nocciole fosse comparsa la foto di Portovenere, ma se la situazione continua così alla fine del 2022 ci sarà scritto 'venduto'".
Elenco dei soggetti proponenti, in ordine di adesione:
Legambiente La Spezia
Posidonia - Porto Venere
Movimento “Palmaria SI Masterplan NO!”
Murati Vivi - Marola
Legambiente Lerici
Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino
Delegazione Liguria WWF Italia
PortovenereTVB
LIPU La Spezia
Italia Nostra La Spezia
CAI Gruppo Regionale Liguria
Comitato Vivere bene la Macchia - Santo Stefano Magra
Comitato Vallesanta - Levanto
GRASP The Future - Gruppo progettante Laboratorio Palmaria
Libera La Spezia
Legambiente Val di Magra
Unione degli Studenti La Spezia
Spazi Fotografici aps
Comitato No Biodigestore Saliceti
Anuket aps
Blue-Life
Comitato Sarzana, che Botta!
Società di Mutuo Soccorso - Lerici
Federcasalinghe Liguria