L'APOL, ossia Associazione Olivicoltori Liguria, è un organizzazione che collabora con Coldiretti e riconosciuta dalla regione Liguria. Questa mattina ha mostrato quelli che sono i primi risultati del suo lavoro, ma soprattutto gli obiettivi da raggiungere in un futuro che appare roseo, seppur necessiti di molto impegno e dedizione.
Il fulcro del progetto è una cooperazione che vada ad unire imprenditori agricoli e operatori del settore per dare forza a una produzione olivicola territoriale, a KM 0.
Il risultato presentato è l'ÖIE, che possiamo trovare ora anche nei punti vendita locali, un olio "Riviera Ligure DOP" che fa della trasparenza e della tracciabilità un diktat ferreo e inamovibile. Lo slogan è "Buono, Locale e Plurale".
Questo progetto, chiamato 16.4, nasce nel 2018 in seguito al finanziamento del PSR (Programma Sviluppo Rurale) effettuato dalla regione e nonostante vi siano state delle difficoltà, dovute in particolare alla pandemia di Covid-19, prosegue tutt'ora spedito, consentendo di presentare sulle nostre tavole dei prodotti di assoluta qualità, con certificazione DOP. A questo collaborano in maniera importante, con professionalità e serietà, le persone di APOL, con tecnici formati e competenti per supportare gli olivicoltori.
"Non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per aiutare i piccoli olivicoltori a crescere. C'è la necessità di investire con pazienza e ottimismo, mi auguro che si possa andare avanti e tra due tre anni poter dire di essere riusciti a creare una grossa opportunità per valorizzare e salvaguardare il nostro territorio, che è delicato ma possiede un enorme potenziale" ha detto il presidente dell'associazione Massimo Solari.
È intervenuta successivamente Elisa Traverso, project manager: "Cooperazione strumento principale, specialmente nei territori come il nostro, per raggiungere determinati risultati. Una cooperazione per un innovazione, un sostegno ambientale e infine per una commercializzazione adeguata".
"Un occhio particolare a quella che è la cultura dell'olio che faccia si che ci si possano portare dietro delle competenze"
Un ultimo elemento di notevole importanza è quello che riguarda l'impatto ecologico del progetto, con il "Frantoio Ecologico" che si può definire un vero e proprio fiore all'occhiello per la salvaguardia dell'ambiente.
Ci è stato mostrato da Marco Lucchi, partner APOL, il quale ha così spiegato il funzionamento di questo strumento:" non produciamo rifiuti perché la nostra sansa non va al sansificio, ma viene mandato al biodigestore di Grosseto, il più vicino a noi, e diventa energia elettrica. Prima di mandarla via, recuperiamo la parte legnosa, il nocciolino, che viene venduto come pellet per le caldaie. Oltre a questo vi è anche un notevole risparmio di acqua. Risparmio energetico quindi sotto due forme, sotto forma di legno e sotto forma di bio massa che diventa energia elettrica".