Era appena passata l’una di notte di sabato scorso quando un ragazzo, ferito ad un braccio e in palese stato di ubriachezza, chiedeva aiuto agli agenti della Polizia Locale impegnati in un altro intervento a supporto dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri nella via Diaz, per una lite tra giovani.
Il ragazzo, accompagnato sul posto da alcuni amici, risultava essere un diciasettenne spezzino che, nell’immediatezza, riferiva di essere stato aggredito da uno sconosciuto, il quale senza alcun apparente motivo lo avrebbe ferito al polso con un vetro o un coltello.
Il giovane, subito soccorso e trasportato al locale nosocomio, veniva raggiunto dal padre allertato dagli agenti della Polizia Locale, al quale veniva riaffidato.
Tuttavia gli operatori non erano convinti della versione raccontata, pertanto iniziavano un’immediata attività di indagine per far luce sulla vicenda. In poco più di 12 ore di accertamenti, grazie soprattutto alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza cittadino, recentemente implementato proprio nelle aree dei Giardini e del centro storico, gli agenti potevano ricostruire una storia ben diversa.
Emergeva infatti chiaramente che il ragazzo, dopo aver passato la serata in compagnia di amici, consumando una smodata quantità di bevande alcoliche nel dehor di un noto pubblico esercizio del centro cittadino, in preda ai fumi dell’alcol, danneggiava colpendolo con l’avanbraccio un autocarro regolarmente in sosta, in via Galilei, procurandosi così le lesioni.
Il minore, convocato unitamente al padre presso il Comando di Viale Amendola e messo alle strette dagli agenti e dall’inconfutabilità delle immagini acquisite, ammetteva le proprie responsabilità e veniva pertanto denunciato per danneggiamento aggravato alla competente Autorità Giudiziaria.
Gli agenti stanno tuttora vagliando i provvedimenti da adottarsi a carico del pubblico esercizio che ha venduto le sostanze alcoliche al minore, che ora rischia la chiusura fino a tre mesi, in quanto recidivo nella somministrazione di alcolici a minorenni.