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Blitz a Punta Bianca, una lettrice: "Segnalazioni divieti non sono chiare, l'errore non è dei turisti" (Foto) In evidenza

Ecco le segnalazioni di una lettrice in merito al blitz di Punta Bianca che ha comportato multe a 50 persone.

Si è trattato di un'operazione che ha alimentato non una leggera polemica. Quello a Punta Bianca è stato un blitz in cui le forze dell'Ordine hanno multato circa 50 persone, poiché si trovavano in posti non frequentabili e dove non si poteva nemmeno fare il bagno. Ma tra la gente è salita l'indignazione, ma non è il caso di questa studentessa che, invece, segnala a noi di Gazzetta della Spezia diverse falle nella comunicazione delle ordinanze che limtano le aree dove le persone possono accedere. 

La giovane A.V. scrive da Reggio Emilia ed era presente all'arrivo delle Forze dell'Ordine e ha scritto, oltre che alla stampa, anche al sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri. Lei sostiene che se i turisti avessero ricevuto le corrette informazioni dalla cartellonistica che conduce a Punta Bianca, tutte quelle multe non ci sarebbero state, quindi critica la gestione della situazione e della segnaletica che dovrebbe guidare i turisti verso i comportamenti corretti. Ecco la sua testimonianza: 

"Buongiorno, mi chiamo A. V. e scrivo da Reggio Emilia. Ieri mi trovavo nel comune di Ameglia, precisamente a Montemarcello, ed ero presente durante il blitz della Polizia a Punta Bianca. Vi scrivo perché ho visto la notizia che avete pubblicato e vorrei girarvi una mail mandata anche al Sindaco di Ameglia. Dopo essere stati segnalati per la multa, abbiamo attentamente ripercorso la strada e fotografato i cartelli, per capire da dove nascessero le incomprensioni. Nella mail ho segnalato tutte le informazioni non chiare o mancanti. Penso pochissime delle 50 persone multate fossero al corrente di essere nel torto, e non credo l'errore sia dei turisti, quanto di una comunicazione pessima".

Dopodiché la lettrice ci allega la lettera che ha inviato al sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri:

"Gentile Sindaco,
Mi chiamo A. V. e sono una giovane studentessa. Le scrivo in merito ad uno spiacevole episodio in cui mi sono vista coinvolta, insieme a numerosi altri turisti, nella mattinata del 13 agosto 2021 a Punta Bianca.
Avevo visitato la zona di Montemarcello due anni fa e, proprio ieri, ho deciso di replicare la gita. Parcheggiata l'auto io e il mio ragazzo ci siamo incamminati verso il mare. Nel percorso ci siamo imbattuti in diversi cartelli che però davano informazioni contrastanti tra di loro; avendo visto molte persone passare, e non vedendo segnali evidenti che disincentivavano l'accesso, abbiamo proseguito il nostro cammino fino al mare. Poco dopo il nostro arrivo è apparso il gommone della Guardia Costiera che si è fermato per una decina di minuti ad osservare la situazione dal mare, mentre i presenti, me compresa, rimanevano lì ad osservare la scena, chiedendosi quale fosse il motivo del loro arrivo. Penso sia significativo segnalare questo momento, perché credo incarni l'innocenza delle persone che erano lì questa mattina: mi sento di poter dire che chiunque, se cosciente di essere nel torto, davanti all'arrivo delle Forze dell'Ordine si sarebbe alzato per andare via. Dopo una decina di minuti dall'arrivo della Guardia Costiera, è arrivata anche la Polizia che ha iniziato a raccogliere i documenti dei presenti, tra cui molti turisti stranieri e famiglie. Solo dopo esplicita domanda ci è stato spiegato che l'area è inaccessibile al transito pedonale e alla balneazione, come segnalato dai cartelli.

Nel tornare abbiamo fatto molta attenzione ai cartelli, per cercare di capire come potesse esserci sfuggita questa informazione (che ci è stato ribadito dalla Polizia essere molto chiara).
Ho scattato diverse foto e volevo fare alcune considerazioni al riguardo, per cercare un'apertura al dialogo con lei. Il primo cartello (1) in cui ci si imbatte è relativo al finanziamento europeo del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) che ha coinvolto il sentiero. La presenza di tale cartello fa pensare ad un sentiero accessibile, e anzi consigliato ai turisti".

Le foto a cui fa riferimento la lettrice sono visionabili nella Gallery, dopodiché prosegue:

"Successivamente ci si imbatte nel cartello di divieto che è stato citato più volte dalla Polizia(2)(2.1): il cartello è di fatto quello che dovrebbe essere il più importante, ma nonostante questo è scritto solo in Italiano; inoltre, riporta che non è accessibile l'area da Rocca Grossa a Punta Corvo, informazione non del tutto chiara per chiunque non sia del posto e non abbia chiara in mente una mappatura dei siti. Nel nostro caso, per esempio, una volta letto il cartello, ci siamo fatti influenzare dalle numerose tracce CAI (3) che segnalavano il sentiero e abbiamo pensato che la Rocca Grossa fosse posizionata dopo a Punta Bianca (e che lasciasse quindi il libero accesso a quest'ultima). Cedo occorra anche ricordare che è raro che nella zona prenda la rete mobile, fattore che rende ancora più difficile trovare risposte ad eventuali dubbi (es. cos'è Rocca Grossa? Dove è situata?); in merito a questo sarebbe utile fornire una chiara mappa che mostri la zona e segnali in modo grafico ed evidente dove ci si trova, quali sono le zone a cui si può avere accesso e quali quelle vietate.

Come già anticipavo, il sentiero è accompagnato dalle segnalazioni bianche e rosse CAI e da occasionali cartelli (scritti sia in italiano che in inglese) (4) che però non dicono mai che il percorso è vietato, ma invitano a fare attenzione e a mantenersi sul sentiero. Sul sentiero non è presente alcuna limitazione fisica che impedisca o disincentivi il passaggio. Una corda lungo il percorso, sarebbe un chiaro segnale di allerta per un turista, e al contempo non impedirebbe il passaggio a un eventuale mezzo di soccorso. Inoltre, la presenza dei vecchi cartelli e dei vecchi segnali sicuramente crea molta confusione in chiunque passi (specialmente se si tratta di turisti stranieri). Abbiamo anche visto una rete da cantiere (5), completamente abbattuta, all'imbocco di un altro sentiero; la presenza di questa è ennesimo elemento contradditorio e fa pensare che quella sia una delle vie da non prendere, escludendo Punta Bianca.
Altro fatto da alzare è che c'è mancanza di segnali anche per chi arriva da Montemarcello.

In conclusione, parlando con la Polizia, e attraverso i cartelli, abbiamo realizzato che la sanzione ha un importo significativo (pari a 400 euro e fino a 500 a persona) e speriamo che la messa in atto della sanzione possa essere discussa, considerando anche tutti gli elementi riportati. La polemica non nasce dalla chiusura della zona o dall'arrivo della Polizia. Capisco perfettamente perché la zona è stata ritenuta inaccessibile e credo sia giusto fare in modo, per ragioni di sicurezza, che non venga frequentata, ma considero scorretto il modo in cui la situazione è stata gestita. Se il blitz avesse coinvolto persone consapevoli di avere svolto un'infrazione, sarebbe giustissimo sottoporle ad una multa tanto onerosa, ma si tratta di una situazione diametralmente opposta: se così tante persone non hanno capito i segnali, significa che c'è un problema di comunicazione in questi ultimi, e credo sia giusto, prima di procedere con sanzioni che possono piegare economicamente famiglie, a segnare appropriatamente la zona!"

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