Sicuramente la pandemia ha peggiorato la situazione, ma già prima che il Covid travolgesse la società e l'economia, nel mondo del lavoro non mancavano i problemi. A cominciare dall'incrocio tra domanda ed offerta. Non di rado c'erano aziende che volevano assumere, ma che non trovavano persone rispondenti alle figure professionali ricercate. Questo valeva in particolare per figure tecniche altamente specializzate, anche se non solo.
Ora che l'economia sta iniziando di nuovo a girare dopo la fase più acuta dell'emergenza Covid, il problema si ripresenta e arriva a coinvolgere anche settori, come ad esempio quello del turismo, che prima non aveva certo difficoltà a trovare tutte le figure professionali che cercava. Anzi, i giovani erano molto interessati a lavorare in questo ambito e le domande erano moltissime. Ora, invece, il settore paga forse i tanti mesi di stop e quindi la preoccupazione che anche per il futuro tali attività possano essere fermate o limitate e quindi il lavoro, magari trovato da poco, possa essere in breve a rischio.
Al di là di queste paure lascito del Covid, incrociare domanda ed offerta di lavoro era e resta fondamentale.
Proprio con questo obiettivo nacque, nel 2017, la Rete per il Lavoro, come ha spiegato l'Assessore Genziana Giacomelli audita questo pomeriggio dalla IV Commissione consiliare del Comune della Spezia per fare il punto su formazione e lavoro nella città del levante ligure.
“Nel 2017 abbiamo costituito la Rete per il Lavoro, che prevede un protocollo d'intesa tra 34 soggetti che operano in ambito formazione e lavoro e si occupano di incrociare domanda ed offerta. Abbiamo dato vita allo sportello InfoLavoro, che si trova all'interno dell'ufficio anagrafe, che permette alle persone di avere informazioni su chi può agevolare la loro ricerca di lavoro” - spiega l'Assessore, che continua - “Lo sportello era stato pensato per un rapporto diretto con le persone, in particolare con quelle che hanno più difficoltà ad orientarsi nel mondo del lavoro e hanno meno dimestichezza con le nuove tecnologie. Con l'avvento della pandemia, però, questo non è stato, per un certo tempo, più possibile, ed i colloqui sono stati online o telefonici. Ora le attività sono riprese in presenza”.
Ad oggi le persone che si sono rivolte allo Sportello sono state circa 1200: 900 in presenza e 300 tramite colloqui a distanza.
Altro obiettivo della Rete per il Lavoro, in risposta ad un'altra criticità nel non sempre facile percorso di ricerca del lavoro, è quello di individuare le necessità delle aziende del territorio e raccogliere le esigenze formative per costruire percorsi ad hoc.
La scoperta, allora, era stata che c'erano circa 270 posti di lavoro disponibili, ma che le aziende avevano difficoltà a coprirli in quanto non trovavano persone con le adeguate competenze.
“Nel 2019 – spiega l'Assessore Giacomelli - da Regione Liguria abbiamo avuto dei finanziamenti per bandi di formazione. Si tratta nel complesso di 3 milioni di euro, dei quali 1,5 milioni già disponibili. Ad oggi 1 milione è già stato investito, prettamente in formazione rivolta al settore della nautica, ricordo ad esempio la SanLorenzo Academy che, collegata con l'ITS, risponde a fabbisogni formativi di diversi livelli”.
Resta quindi da investire ancora mezzo milione di euro perchè, spiega Giacomelli, “con la pandemia la formazione professionale ha avuto un blocco, in quanto è necessaria, e non era possibile farla, la formazione in presenza nei laboratori. I corsi autorizzati non sono quindi partiti tutti, parliamo in particolare di quelli legati a turismo ed accoglienza”.
Oggi, però, questi 500 mila euro rimasti potrebbero tornare molto utili. Ci sono infatti aziende che, anche oggi, assumono, e con grandi numeri.
“La settimana scorsa – annuncia Giacomelli - una azienda del territorio ha chiesto di inserire 100 persone quindi il mezzo milione di euro verrà probabilmente usato per la formazione di queste figure”.
Manca ancora l'ufficialità quindi non è dato sapere il nome dell'azienda, ma a breve dovrebbe essere svelato tutto.
Non c'è stallo, quindi, anzi, le possibilità di lavoro non mancano, ma non di rado, oltre a quello della formazione, si deve fare fronte ad un problema che si potrebbe definire “culturale”.
“Manca interesse per certe figure professionali, più operative – si rammarica l'Assessore - Dobbiamo rimettere in moto un meccanismo culturale di valorizzazione di alcuni mestieri che oggi non vengono percepiti come interessanti. Il progetto MARE metterà a disposizione dei giovani e delle famiglie una serie di strumenti che valorizzeranno le professionalità più ricercate nel territorio”.
A breve sarà anche realizzato uno spot che vuole essere una sorta di carta dei servizi, con le linee guida e i soggetti cui rivolgersi per varie necessità riguardanti il mondo del lavoro, visto sia con gli occhi di chi cerca un'occupazione che con quelli di chi cerca un dipendente che con quelli di chi vorrebbe creare una propria impresa.