10 anni fa una coalizione ampia e determinata ha sancito una vittoria storica nel nostro Paese: con 27 milioni di Sì ai referendum su acqua, servizi pubblici e nucleare abbiamo costretto ad un passo indietro chi per decenni ha imposto privatizzazioni e estrattivismo.
Da dicembre 2020 l’acqua, al pari di una qualsiasi altra merce, è stata quotata in Borsa. Un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni e costituisce una grave minaccia ai diritti umani fondamentali.
10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e sull’affermazione dei diritti di tutti sui profitti di pochi, ha un significato ancora più attuale, anche nella nostra Provincia.
- In piena pandemia Iren-Acam ha proceduto al taglio delle forniture a chi non poteva pagare le bollette
- Le tariffe del servizio idrico – nonostante le promesse al tempo dell’aggregazione Acam/Iren (2018) – sono aumentate dal 2018 al 2020 del 10%.
- Le perdite della rete idrica sono del 38,4% nella nostra Provincia contro una media regionale del 30
- Le falde acquifere dei cittadini di tutta la provincia sono messe a rischio dalla costruzione dell’impianto industriale di bio digestione del rifiuto umido a Saliceti. Ma secondo RECOS-IREN la produzione di “biogas”, incentivata profumatamente dallo Stato, giustifica il rischio (che non viene infatti escluso neanche nel progetto presentato dall’azienda). Si tratta in realtà di un rischio potenzialmente tremendo, perché riguarda l’approvvigionamento idro-potabile di un’intera provincia.
- Il sito di Saliceti non è neppure idoneo per impianti di trattamento dei rifiuti organici, proprio per il rischio per le falde acquifere, che passano sotto l’impianto e alimentano i pozzi per 150.000 abitanti della nostra Provincia. Senza dimenticare l’impatto di un mega impianto in termini di consumo di suolo e di inquinamento atmosferico diretto e indiretto (per l’aumento del traffico veicolare) in una zona tra l’altro che confina con il Parco Naturale e sulla quale insiste già un altro impianto di trattamento rifiuti.
- L’impianto, progettato per accogliere FORSU da tutta la metà orientale della Liguria,utilizzerà tra l’altro una quantità smisurata di acqua per la lavorazione del rifiuto, producendo altro rifiuto, senza quindi chiudere il ciclo dei rifiuti.
Oggi più di ieri è importante riaffermare il valore universale dell'acqua e dell’ambiente come beni comuni e la necessità di una loro gestione pubblica e partecipativa come argine alla messa sul mercato dei nostri territori e delle nostre vite.
Per rilanciare con forza e rimettere al centro del dibattito pubblico questi temi fortemente attuali invitiamo tutti a partecipare:
AL PRESIDIO con INTERVENTI 12 giugno 2021 ore 17 Piazza Verdi LA SPEZIA
Essendo i temi dell’ambiente, dell’acqua e della salute comuni e trasversali, abbiamo invitato ad aderire e ad intervenire tutte le forze politiche e sindacali. Ad oggi hanno dato formale adesione: ArticoloUno - LeAli a La Spezia/Lista Sansa – Movimento5Stelle – Partito Democratico – Unione Sindacale di Base. Le adesioni e l’invito rimangono aperti a tutti quelli che vorranno intervenire il 12 giugno
I Promotori : ACLI, ANPI, ARCI, Cittadinanzattiva, ComitatoAcquaBeneComune, Comitato NObiodigestore Saliceti, Comitato SarzanaCheBotta, Comitato VivereBeneLaMacchia, Federconsumatori, ItaliaNostra, Legambiente, LegaConsumatori, SarzanainMovimento