Ieri sera, alla Spezia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, hanno arrestato una donna 54enne, per violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La donna era pedinata dai militari perché ritenuta responsabile di una lunga serie di danneggiamenti e di scritti anonimi dal tenore diffamatorio. Le indagini erano state avviate lo scorso ottobre, dopo che erano comparse una serie di scritte offensive ed erano stata inviata una serie di lettere anonime dal tenore diffamatorio per le quali le vittime si erano rivolte ai Carabinieri.
Nel corso dell’attività investigativa i Carabinieri avevano potuto raccogliere elementi su una serie di danneggiamenti di autovetture, oltre che sulle scritte e sulle lettere, che nel frattempo avevano rispettivamente continuato a comparire in vari luoghi della città e ad essere spedite.
Quattro le persone a vario titolo risultate vittime di questa lunga serie di atti. Pian piano il cerchio si era ristretto sino ad arrivare ad individuare, grazie ad alcuni fotogrammi, una donna che, palesemente travisata con una parrucca nera e larghi occhiali scuri, si allontanava dal luogo di un danneggiamento. Con pazienza certosina, i Carabinieri, incrociando i dati e le conoscenze delle vittime, erano arrivati ad individuare una commerciante spezzina.
Una volta individuata la sospettata, hanno iniziato a seguirne i movimenti sinché, ieri pomeriggio, l’hanno vista allontanarsi, imbacuccata con una parrucca nera, dal luogo in cui era stata appena lasciata una lettera in tutto e per tutto simile a quelle anonime già recapitate negli scorsi mesi.
I Carabinieri hanno così deciso di procedere al controllo della sospettata. Quest’ultima, una volta fermata, capito il motivo del controllo, improvvisamente ha reagito andando in escandescenza e scagliandosi contro i due Carabinieri, colpendoli a calci e mordendo al braccio uno dei due, scatenando un parapiglia che ha attirato l’attenzione dei residenti nella zona.
Una volta immobilizzata, la donna è stata quindi dichiarata in arresto. Nella sua borsa sono state trovate, oltre alla parrucca che aveva usato per travisarsi, altre lettere uguali a quella appena imbucata. Dopo avere trascorso la nottata in camera di sicurezza, stamattina la donna è comparsa davanti al Giudice della Spezia, che ne ha convalidato l’arresto in attesa del processo per quelli che verranno con tutta probabilità qualificati come atti persecutori, nella speranza che, per le vittime, sia finalmente finito un incubo.