E’ con sollievo e soddisfazione che residenti, operatori economici e pendolari delle Cinque Terre accolgono la sentenza del Consiglio di Stato, che conferma la validità della sentenza del TAR Liguria che imponeva la pubblicizzazione degli allegati del Contratto di Servizio ferroviario tra Regione Liguria e Trenitalia 2018-2032 (gli allegati riguardanti il fondamentale aspetto degli investimenti, dei costi di produzione, del materiale rotabile e dei ricavi da tariffa del contratto nel suo complesso) nonché dei ricavi da tariffa maggiorata nelle Cinque Terre.
Nonostante questa sentenza, Trenitalia aveva presentato appello in Consiglio di Stato adducendo il “segreto commerciale” a motivazione del suo diniego a fornire i dati. L´udienza del 10 dicembre, con la difesa dell’Avvocato Roberto Lamma, ha portato alla sentenza definitiva a favore della cittadinanza. In particolare, essa evidenzia l’importanza vitale che il trasporto ferroviario ha per la comunità, date le particolari condizioni del territorio.
"La sentenza - sottolineano residenti, pendolari e operatori delle Cinque Terre - mette oltretutto in rilievo l’assurdità della pretesa di Trenitalia di considerare questi dati (che sono di dominio pubblico in tutti gli altri contratti regionali) come un “segreto commerciale e industriale”, del tutto fuori luogo, stante oltretutto che ci si trova di fronte ad un monopolio di Trenitalia per i prossimi 12 anni, fino al 2032".
"Ma non si può sottacere - aggiungono - che questa vertenza giudiziaria, che dura oramai da 4 anni, è stata una scelta obbligata per cittadini e pendolari liguri per far valere i propri diritti, perché “la politica” non ha fatto il suo dovere. Non hanno fatto In primo luogo il loro dovere la Regione Liguria e i suoi rappresentanti, il presidente Toti e l’Assessore Berrino, che invece di stare dalla parte dei cittadini hanno difeso presunti diritti di riservatezza di Trenitalia, su dati che dovrebbero invece essere di massima accessibilità per i cittadini, proprio per poter valutare se vi sia un corretto uso delle risorse pubbliche. Ma non è certo stata esemplare nemmeno la posizione tenuta dalla direzione politica del MIT, che - pur ampiamente informata della situazione di mancanza di trasparenza tenuta da Trenitalia in un contratto pubblico per un pubblico servizio e più volte sollecitata ad intervenire in quanto ente controllante del gruppo FS - non lo ha fatto, e questo anche in presenza di diverse interrogazioni parlamentari che rimarcavano tale situazione".
"Ci auguriamo - concludono - che vi sia a questo punto anche una verifica delle responsabilità all’interno dei vertici del gruppo FS, e che questo sia il primo passo per una revisione radicale - avviata dal MIT stesso - del contratto di servizio Regione Liguria – Trenitalia 2018-2032, che a partire dalla mancanza di trasparenza, appare del tutto sbilanciato verso l’azienda invece che essere a favore dei cittadini".