Il tecnico dei gialloblù, in questa intervista disponibile sul sito ufficiale della squadra, spende parole di elogio per il gioco dello Spezia ma punta deciso a raggiungere quanto prima la quota salvezza, in attacco preferito Lazovic in grado di saltare l'uomo e di creare la superiorità numerica.
Di seguito le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Spezia-Hellas Verona, 15a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma domenica 3 gennaio allo stadio 'Picco' della Spezia.
Come si arriva alla partita contro lo Spezia?
Si tratta di un avversario solido che gioca bene a calcio, con tanti prospetti interessanti. Sarà una partita difficile, lo dimostrano le difficoltà che hanno avuto le squadre che l'hanno già affrontata.
Le condizioni generali della squadra?
C'era poco tempo per riposare, ma abbiamo fatto una buona settimana, che ci potrà servire nel lavoro svolto anche nei prossimi mesi.
Le mie aspettative per il 2021?
Intanto dobbiamo ottenere la salvezza in questi cinque mesi, cercando di crescere individualmente e come squadra e migliorando alcuni aspetti su cui abbiamo ancora margine. Cerchiamo di mantenere la nostra identità, che appartiene alla squadra e alla Società. Una identità che fa capo ad una mentalità di sacrificio. Rimane comunque una stagione difficilissima, con diverse problematiche, per questo dovremo mantenere la massima concentrazione, cercando di fare più punti possibili.
È il campionato più difficile degli ultimi anni?
Per me, come allenatore, assolutamente. Sono stati mesi duri, in cui ogni squadra deve affrontare difficoltà mai viste prima. Sicuramente i ragazzi meritano tanti complimenti per i primi mesi fatti: tutti si sono sacrificati con grande attaccamento al 'gruppo'. E' una mentalità di lavoro che abbiamo nelle corde. Vorrei che riuscissimo a mantenere questo ardore agonistico, andando via via a migliorare tutti gli altri aspetti che ci serviranno a fare punti.
Il campo sintetico del 'Picco'?
La velocità di palla alcune volte cambia, ma sinceramente non ci siamo fatti condizionare. Dovremo adattarci. La situazione in Croazia? È successo lontano da casa mia, non ho amici e parenti che vivono in quelle zone. Però quando accadono queste cose ti rendi conto che in pochi secondi la gente può perdere tutto: provoca sofferenza, la stessa che ho provato per il terremoto che colpì L'Aquila.