"L'Associazione Prospezia ciassa Brin A.p.s. si defila da chi scredita e vuol far apparire la piazza e il quartiere un ghetto. Non neghiamo le problematiche, ma vediamo che esistono anche in altre parti della città, dove non si demonizza come invece da noi", lo afferma il responsabile dell'Associazione, Andrea Canini.
"Siamo Piazza Brin. Siamo facce. Volti. Persone. Gente. VITE - prosegue - Abbiamo tutte le età: siamo anziani, vecchi, bambini, giovani, persone mature. Siamo italiani, europei di altri Paesi, dominicani, ecuadoriani, nordafricani e chissà chi altro. Non allontaniamo mai nessuno per la sua provenienza, e i nostri colori vanno dal bianco al nero passando per ogni sfumatura possibile.
Siamo cristiani, mussulmani, agnostici, atei.
Siamo operai, pensionati, impiegati, padri, mamme, nonni, studenti, badanti, persone senza fissa dimora, professionisti, e ...cani assurti al rango di testimonials
Tra di noi persino artisti, scrittori, poeti, musicisti.
Siamo di destra, di sinistra, di centro...sono solo dettagli.
Per molti di noi la vita è cominciata proprio qui, tra questa piazza e queste vie, e in questa splendida chiesa molti hanno ricevuto tutti i sacramenti, dal battesimo in poi.
Per molti ancora in questa chiesa finirà anche il viaggio su questa terra, ci daremo qui l'ultimo saluto prima di partire per sempre e di dirci arrivederci.
Non giudichiamo, non ci scandalizziamo, non l'abbiamo mai fatto".
"Se proprio non ce la fate a capire - prosegue Canini - non parlate mai di degrado: il degrado è negli occhi di chi guarda.
Scendete, salite qui, a viso aperto, senza pregiudizi e irragionevoli paure. Non vi succederà niente, non fidatevi del veleno dei social. Rischiate solo di capire qualcosa di più, di vivere qualcosa di più. Quello che potete fare per noi è non lasciarci soli, perchè se la piazza si svuota allora si, che potrebbero cominciare i guai, quelli veri.
Venite, sedetevi, bevete qualcosa, chiacchieriamo, si sta bene qui...
Chi è nato qui tanti decenni fa sa bene che questa non è mai stata una piazza per principi e signorine, è sempre stato un luogo vivo, vitale, con tutte le contraddizioni che la vita porta con sè.
Perchè le piazze dei quartieri popolari vivono di vita propria, sono di chi le vive, di volta in volta, seguono l'evolversi dei tempi e a volte li precorrono, e i nostri tempi sono conflittuali, multietnici, non obbediscono a chi vuol vedere solo il bello, ma alla verità delle relazioni, dei legami che si intrecciano, dei rapporti umani, al di là di ogni preconcetto e pregiudizio".
"Davvero. Insomma. Siamo Piazza Brin. Siamo facce. Volti. Persone. Gente. VITE", concludono dall'Associazione Prospezia Ciassa Brin.