Terza ondata covid senza nuove assunzioni per il personale sanitario; l’asl spezzina, nuovamente impreparata dopo 8 mesi dalla più grande emergenza sanitaria: non è accettabile! Nursind sindacato infermieristico, ed Anaao sindacato dei medici ospedalieri, dopo ripetute ed inascoltate segnalazioni agi enti competenti, ritengono ormai opportuno denunciare pubblicamente che ad oggi in asl5, non sono stati messi in atto interventi adeguati e duraturi per correggere le notevoli carenze di personale medico ed infermieristico che l'emergenza covid ha reso ancor più grave, ma che sono croniche e preesistenti.
Stiamo subendo le scelte del sistema sanitario ligure che ha continuato a non intervenire sul fronte assunzioni di medici e infermieri, per i servizi ospedalieri e territoriali quando e come avrebbe potuto, anche quando l'ondata covid di marzo si era affievolita ed ora, in ASL 5 non siamo pronti a fronteggiare questa che per noi, è già la terza.
ANAAO E NURSIND, quali sindacati più rappresentativi dei medici e degli infermieri, chiedono alla Regione Liguria e alla Asl 5 di essere ricevuti subito in un tavolo di confronto che dia il via ad altri necessari tavoli permanenti. “Per i dirigenti medici non sono stati espletati concorsi in numero sufficiente ad utilizzare le deroghe concesse da Alisa e spesso vi è stato un eccessivo ed ingiustificato ricorso ai concorsi a tempo determinato per coprire carenze numerose e croniche. Per il personale infermieristico non sono stati espletati concorsi a tempo indeterminato e soltanto a novembre sono spuntati i primi concorsi a tempo determinato per un anno.
Chi ne fa le spese è tutto il personale attualmente in forza, medico ed infermieristico, sottoposto a turni massacranti e che a stretto giro non riusciranno più ad avere la capacità di erogare la mole di servizi necessari; ad oggi infatti sono anche per questo fortemente compresse l’assistenza per le patologie differenti dal covid. Temiamo che le poche e temporanee assunzioni autorizzate, comporteranno una duplice conseguenza: di sanare solo parzialmente e per breve tempo il deficit e il non rinnovo dei contratti per entrambe le categorie, a fronte di dispendio di risorse amministrative e di tempo, e di rendere ancora meno appetibile i posti banditi soprattutto per i pochi medici disponibili sul territorio nazionale e contesi dalle varie ASL. Se i nostri timori fossero fondati ci chiediamo come sarà possibile garantire cura e assistenza secondo gli standard di sicurezza nella nostra ASL.
L'ospedale covid di Sarzana, che oggi è al limite della saturazione, è la fotografia di un servizio che non è stato ripensato alla luce delle carenze di personale e di strutture, che è ricaduto negativamente sui pochi sanitari cui viene chiesto di garantire un numero sproporzionato di prestazioni, stremandolo, che sta creando disagio alla utenza e innalzando il rischio clinico fino a livelli inaccettabili.
Un’emergenza nell'emergenza è poi la scorretta ricollocazione delle risorse umane esistenti: a fronte della recente grande richiesta sanitaria in asl5 per pazienti covid , i reparti ancora puliti del San Bartolomeo sono stati trasformati frettolosamente in reparti Covid con assegnazione di medici ed infermieri in unità operative di non loro competenza, senza formazione preventiva oltre che il ricollocamento continuo di infermieri interinali che crea discontinuità di servizio.
Nell’ex reparto di cardiologia per esempio, gli infermieri stanno gestendo sottorganico soprattutto nel turno notturno, pazienti che si sono ritrovati a dover ventilare e ai quali dover fornire un’assistenza che richiede una stretta e attenta sorveglianza dovuta alla nota instabilità clinica che comporta la malattia e che può farli peggiorare rapidamente.
Sempre di notte a Sarzana due medici di guardia inter-divisionale seguono tutti i ricoverati del nosocomio, in grande prevalenza covid, per un numero complessivo maggiore di 100 pazienti oltre a dover gestire i ricoveri notturni da Pronto Soccorso con ricadute sul già scarso numero di medici cui è affidata l’attività diurna: un solo medico di pomeriggio deve seguire fino a 46 pazienti covid e al mattino un medico deve gestire viste terapie anamnesi di 20 o più pazienti SARS COV2 positivi. Certo, tutto si può fare, ma imparare sul campo una determinata assistenza o gestire un numero così elevato di malati aumenta pericolosamente anche lo stress, la fatica e riduce la capacità di attenzione e concentrazione.
Paghiamo insomma la mancanza di programmazione perdurante da anni come ad esempio il mancato potenziamento del territorio che è necessario, e l'assenza di interventi per cui erano disponibili risorse: le deroghe infatti per le assunzioni erano state concesse dopo aver verificato l’effettiva copertura finanziaria oltre alla necessità clinico organizzativa. La carenza di sanitari, severa, cronica colpevole e preesistente, rende inadeguati i servizi a prescindere dall’epidemia attuale che poi esaspera la situazione.
È per questo che NURSIND e ANAAO chiedono ora e subito un tavolo urgente alla regione e ad asl 5, per un confronto mai avuto prima e per essere ascoltati su proposte efficaci, affinché si attuino interventi urgenti su tutte le questioni. Dott.ssa Assunta Chiocca Dott.ssa MichelaArdini NurSind La Spezia ANAAO La Spezia