Non è iscritto a nessuno dei 106 Consigli Provinciali dell’Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro il soggetto, impropriamente definito “Consulente del Lavoro”, coinvolto nella vicenda di caporalato e interposizione illecita di manodopera condotta dalla Guardia di Finanza della Spezia, riportata in questi giorni su testate giornalistiche e media. L’indagine ha portato all’arresto di otto persone accusate di far parte di una associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento di extracomunitari di nazionalità bengalese, destinati a lavori pesanti e pericolosi.
Nel descrivere l’operazione “Dura Labor” alcuni hanno attribuito il meccanismo illecito studiato da un membro del gruppo, definito impropriamente “Consulente del Lavoro” di Ancona. L’attività è consistita nella elaborazione di falsi documenti “L.U.L. (LIBRO UNICO DEL LAVORO)” per permettere alla società di apparire in regola con gli adempimenti contributivi, assicurativi e fiscali ed ottenere il rilascio del DURC per poter partecipare alle gare di affidamento lavori e ottenere le commesse presso i cantieri navali di La Spezia.
Il Consiglio Nazionale invita a rettificare le notizie precedentemente diffuse, ricordando che l’iscrizione all’Albo è consultabile da tutti sul sito nazionale www.consulentidellavoro.it oltre che sul sito internet del Consiglio Provinciale di appartenenza.