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L'Agrario di Sarzana guarda alle Cinque Terre e chiama il Parco

Un vigneto da riqualificare, con l'obiettivo di produrre il famoso Sciacchetrà.

 

Il mondo della scuola e quello della tutela ambientale si sono incontrati a Monterosso al Mare sullo sfondo di un'ipotesi di progetto che consentirà agli studenti di riqualificare un terreno di notevole estensione coltivato a viti con la prospettiva di produrre Sciacchetrà, il vino doc delle Cinque Terre.

Protagonisti dell'evento l’istituto Agrario Arzelà di Sarzana e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, rappresentati rispettivamente, il primo dal dirigente Generoso Cardinale e i suoi collaboratori, il secondo dal direttore Patrizio Scarpellini.

La giornata è iniziata con il sopralluogo al terreno di circa 3 mila metri quadrati, posto di fronte al mare nella collina di levante di Monterosso, in località Stetua. È lì che la delegazione della scuola sarzanese è arrivata grazie al trenino monorotaia, accompagnata dal proprietario Luciano Lerici, intenzionato alla soglia degli ottant’anni a non lasciare abbandonato quel prezioso valore agricolo mettendolo a disposizione dei più giovani.

Successivamente i rappresentanti dell’Agrario Arzelà hanno incontrato il direttore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini. Quest'ultimo ha accolto con favore l'idea proposta dalla scuola, a onore del vero una tra quelle rientranti negli obiettivi dell'ente nel segno della trasmissione ai ragazzi dei valori identitari del territorio quali sono il recupero delle terrazze agricole e la rinascita di presidi territoriali.

Lo staff coordinato dal dirigente Generoso Cardinale era composto dal vicepreside Paolo Mazzoli, dalla direttrice dei servizi generali e amministrativi Emanuela Mozzachiodi, dai prof dell’Agrario Massimo Caleo, Davide Giovanelli e Riccardo Simonelli, dall’assistente dei servizi di segreteria Salvatore Lauro e dal collaboratore dell'azienda agraria Giovanni Mattei.

“Puntiamo ad un progetto che farà crescere le competenze dei nostri studenti”, spiega Massimo Caleo. Gli fa eco Riccardi Simonelli: “I propositi sono quelli di portare i ragazzi a contatto con un paesaggio unico, per millenni teatro delle coltivazioni di vite e olio”. Aggiunge Davide Giovanelli: “Sarebbe importante dare nuova linfa e mettere a dimora le classiche viti di questa zona con l'intento anche di produrre Sciacchetrà”.

L’Agrario Arzelà da due anni ha avviato una sua azienda agricola senza scopo di lucro. Ha una cantina attrezzata e per quanto riguarda il vino della Cinque Terre dovrà fare comunque riferimento a produttori doc del levante spezzino. C’è già una bozza del nome del nuovo vino: dopo il bianco della Vilma e il rosso Cardinale, in onore dell'ex e dell'attuale dirigente scolastico, potrebbe essere scelto il nome di Mariam.

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