Siamo un gruppo di amici e stiamo sperimentando gravi mancanze e ritardi da parte della Asl3 genovese e Asl5 spezzina.
I fatti
Un nostro amico ha avuto un contatto con Covid positivo venerdì 4 settembre. Non appena sviluppa sintomi (mercoledì 9) richiede tampone tramite il proprio medico. Per avere il risultato (positivo) deve attendere 5 giorni dalla richiesta del tampone e 10 giorni dal contatto. Ad oggi, pomeriggio di giovedì 17, nessun operatore sanitario lo ha richiamato per tracciare i contatti (tra cui gli scriventi).
Nei 5 giorni in attesa tra sintomi, tampone ed esito, tutti noi che eravamo stati a contatto con lui abbiamo preso provvedimenti dettati dal buon senso e dalla normativa vigente. Ma è dopo il risultato del tampone che siamo rimasti in balia dell’indecisione sul da farsi, senza esser contattati da nessuno e ricevendo informazioni contrastanti da Asl, datori di lavoro e medico di medicina generale.
Abbiamo deciso autonomamente di metterci in isolamento fiduciario, attendendo disposizioni dalla Asl. Dopo 10 giorni dal contatto, 4 giorni dal risultato positivo del tampone, 48 ore dalla auto-denuncia tramite i nostri medici non siamo ancora stati neppure contattati per un appuntamento.
Le nostre considerazioni
Siamo fortunatamente quasi tutti asintomatici e ci rendiamo conto che senza senso civico, pazienza o possibilità di stare in casa in autoisolamento avremmo potuto non auto-denunciarci e continuare a fare vita normale, compresa quella lavorativa. Unica alternativa: prenotare un costosissimo tampone in struttura privata (quasi 90 euro), sperando che abbia la stessa valenza di un tampone effettuato con la Asl.
Siamo insegnanti, operatori sanitari, liberi professionisti, sentiamo la responsabilità di non essere possibili vettori di contagio ma anche il desiderio di contribuire con il nostro lavoro in questo momento delicato per il nostro paese.
Siamo preoccupati: questo episodio è avvenuto quando i numeri degli infetti e dei sintomatici da gestire sono ancora relativamente bassi. Temiamo che queste inadempienze incideranno in maniera significativa e porteranno a gravi conseguenze sulla salute pubblica e dei singoli nei prossimi mesi.
Come si può effettuare un tracciamento efficace con queste tempistiche? Cosa dovrebbe fare un lavoratore non dipendente, senza tutele per malattia, che non può permettersi di fermarsi per 14 giorni né attendere i tempi al momento lunghi della Asl? La nostra regione non sta navigando in buone acque: la curva dei contagi è in salita, la percentuale dei positivi sulle persone testate è tra le più alte in Italia negli ultimi giorni e da cittadini percepiamo l’assenza di protocolli sui contatti di positivi che siano chiari, accessibili e condivisi con la cittadinanza.
Cosa chiediamo
Vorremmo ricevere risposte chiare e precise a queste domande:
- Come sono stati avvisati i cittadini sul corretto comportamento da tenere in caso di contatto di positivo asintomatico? Si è tenuti esclusivamente a isolamento fiduciario (14 giorni) o è previsto il tampone per tutti gli asintomatici contatti stretti di caso covid accertato? Si esce dalla quarantena allo scadere dei 14 giorni o quando si ha il risultato del tampone? Ci sono differenze tra le diverse professioni? Un tampone eseguito in
privato ha lo stesso significato legale di quello eseguito nel pubblico? Ci sono dei contatti della Asl accessibili ai cittadini in cui risponda qualcuno? - Ci sono protocolli chiari e condivisi con i datori di lavoro/uffici personale per quanto riguarda i certificati Inps/Inail e sospensione dal lavoro (almeno in ambito pubblico: scuole, ospedali, dipendenti comunali...)? Dove sono consultabili da parte dei cittadini?
- C’è una correlazione tra la lentezza dei tamponi pubblici e la celerità di quelli privati?
- C’è un programma di raccolta dati sull’efficienza, tempistiche e conseguenze del sistema di tracciamento a livello regionale? Come cittadini ce lo aspetteremmo.
Lettera firmata