L'1 settembre segna la riapertura delle scuole, anche se il vero e proprio ritorno in classe sarà dal 14 settembre.
Il Ministro Azzolina ha inviato una lettera ai dirigenti, ai docenti e a tutto il personale della scuola sia per ringraziarli per quanto fato sinora, sia per sottolineare quanto il momento sia cruciale e si sia di fronte anche ad un vero e proprio nuovo inizio per la scuola, l'inizio di "un percorso diverso".
Tra le strade iniziate e sulle quali proseguire, il Ministro cita l'eliminazione delle "classi pollaio", un piano pluriennale di investimenti sull'edilizia, la lotta alla dispersione scolastica e la formazione e innovazione didattica.
Per quanto riguarda gli insegnanti, conferma la volontà di procedere a nuove assunzioni: "Nonostante l’emergenza abbiamo digitalizzato e accelerato le procedure di assunzione, quelle per l’assegnazione delle supplenze, una novità che modernizza il sistema. Svolgeremo a breve concorsi per 78 mila posti che rafforzeranno il nostro organico, fra cui quelli per le secondarie, molto attesi data la carenza di insegnanti. Avrei voluto farli prima, è noto. Ma li faremo presto e credo che una volta per tutte il Paese debba ragionare su un modello stabile di reclutamento. Ai nostri studenti servono certezze, e le certezze si costruiscono a partire dai loro insegnanti. E lo faremo a cominciare dal sostegno, vera emergenza su cui, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, abbiamo impresso una prima accelerazione aumentando il numero dei posti per le specializzazioni".
Non mancano, nella lettera, riferimenti a questioni che nelle ultime settimane hanno alimentato dibattito e polemiche: dai banchi monoposto alla ipotetica fuga degli insegnanti .
"Il primo giorno di scuola porterà con sé grandi emozioni. Anche in chi vi scrive. Ai nostri ragazzi e alle loro famiglie trasmettiamo serenità. Aiutiamoli a conoscere al meglio e rispettare le regole sanitarie, spieghiamo agli studenti e alle studentesse che la scuola ce l’ha fatta e non vedeva l’ora di accoglierli di nuovo. Perché tutti noi siamo a scuola per loro. E tutti noi non vediamo l’ora di guardarli finalmente negli occhi e dire “Bentornate e Bentornati”, conclude il Ministro.
In allegato il testo integrale della lettera.