L'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 non ha fermato il progetto che ora, dopo due anni di lavori, dona una nuova vita allo storico Terminus, hotel dalle molte vite che fa parte della storia spezzina dall'inizio del secolo scorso, ma che affonda le radice ancora più lontano nel tempo, visto che in quegli stessi spazi si trovava la chiesa della Scorza, convento dei frati paolotti del 1500 poi sconsacrata e convertita a sala da ballo negli anni della guerra.
L'Hotel Firenze Continentale, oltre a ristrutturare i propri spazi, si è ampliato, inglobando quelli che erano fondi in disuso trasformandoli in uno spazio di collegamento grazie al nuovo Terminus Cafè, non solo funzionale all'albergo, ma aperto a tutti, ogni giorno dalle 18.30.
"Abbiamo scelto il nome- spiega il proprietario dell'hotel di via Paleopaca Ivano Maggiani- per mantenere viva l'identità del luogo, importante per la storia spezzina".
Ha raccontato l'architetto Federico Fusaroli, dello studio Simonetti di Rimini, che si è occupato del progetto: "Dove ora inauguriamo il nuovo Cafè, con al piano interrato la nuova sala colazioni dell'albergo, c'era una corte interna di quello che un tempo era il Terminus. La scelta è stata quella di mantenerla così, anche per dare risalto ai palazzi intorno, sfruttando le vetrate e optando per un giardino verticale. Abbiamo capito subito l'importante far coesistere le due strutture, quella già esistente e quella nuova, per questo abbiamo pensato ad un ambiente che facesse da filtro verso una struttura che da molti anni è chiusa, dove ora ci sono sei nuove camere".
La direttrice Maria Gabriella Liconti ha invece raccontato: "Abbiamo ristrutturato la nuova parte creando uno spazio di collegamento dove abbiamo ricavato la sala colazione e il Terminus Cafè per non dimenticare lo storico Hotel inglobandolo nel Firenze Continentale"
In divenire è anche un prezioso progetto di riqualificazione della Chiesa del 1500 del convento dei frati Paolotti, poi diventato atrio del Terminus e sala da ballo durante la guerra: "Abbiamo presentato il progetto presentato alla soprintendenza, speriamo che si esprimano favorevolmente, perchè rappresenta una parte importante della storia spezzina che merita di essere valorizzata. Ci piacerebbe che insieme venisse riqualificato anche lo spazio dove sorgeva il sagrato, quello che ora è il parcheggio dei motorini, indispensabile per i pendolari, ma che potrebbe essere riqualificato anche per dare risalto al bellissimo muro della stazione".