Il 10 luglio scorso avevamo inviato ai Comuni di Vezzano Ligure, Santo Stefano e Arcola e alle forze politiche in essi rappresentati un documento contenente un pacchetto di istanze urgenti per bloccare lo sciagurato progetto di digestore anaerobico per trattare 90 mila tonnellatte all'anno di FORSU in località Saliceti.
Una delle principali istanze era di impegnare i Consigli comunali a richiedere alla Regione Liguria e alla Provincia della Spezia di archiviare il procedimento di Paur relativo al digestore anaerobico per palese violazione del Piano Generale Rifiuti (PGR 03/2015), della gara di appalto assegnata nel 2016 a Iren per un impianto da 23 mila tonnellate, del Piano d’Area Provinciale e relativi esiti di VAS (2018), Piano d’Ambito Regionale (2018 ) in riferimento al sito e alle quantità addirittura doppie o triple rispetto alle previsioni dei piani pubblici.
Nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Arcola abbiamo trovato, ben dettagliati, tutti gli argomenti che per dieci mesi abbiamo esposto nelle audizioni davanti ai capigruppo e alla commissione ambiente del Consiglio regionale, nell’inchiesta pubblica di Valutazione d’impatto ambientale la scorsa estate per voce del "Comitato Sarzana, che botta!", con più istanze al Consiglio provinciale ottenendo solo adesioni di principio.
L’ordine del giorno di Arcola è una prima risposta. Ora attendiamo che si pronunci il Consiglio provinciale. Segue l’impegno assunto dal sindaco di Santo Stefano Paola Sisti ad accogliere la nostra richiesta di portare in Conferenza dei servizi la relazione del professor Giovanni Raggi sul rischio idrogeolgoico.
Restiamo in attesa di altre risposte su altre proposte che abbiamo formulato nelle varie sedi istituzionali, a cominciare dal Comune di Vezzano Ligure, dove dovrebbe sorgere l’impianto.
Come comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Legambiente, Italia Nostra, Cittadinanzattiva continueremo l’impegno a sensibilizzare l’opinione pubblica e le forze politiche di ogni orientamento affinché si arrivi all’archiviazione di un progetto contrario alla pianificazione pubblica, che trasformerebbe ulteriormente la nostra provincia in una pattumiera genovese, dal momento che già esiste a Saliceti un impianto TMB per i rifiuti indifferenziati capace di trattare 105 mila tonnellate tre volte superiore a quanto prodotto in provincia. La Spezia e i suoi territori hanno già dato".
No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Legambiente, Italia Nostra, Cittadinanzattiva