"Ricordate a febbraio quando dissi ( e non ho mai cambiato idea) che l'infezione da SarsCoV-2 aveva alta contagiosità, ma bassa letalità? Che era più simile, come letalità alla pandemica suina del 2009 che non alla peste? Qualcuno (ignorante e in malafede) ha scritto che quel post (su cui affermavo queste cose) fosse stato cancellato e invece si trova ancora sulla mia pagina", cosi Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova in un post sul suo profilo Facebook.
"Quelle cose che ho detto a febbraio 2020 si stanno dimostrando corrette e vere. Infatti secondo i risultati dello studio sierologico condotto da Ministero della Salute e Istat, il 2.5% della popolazione italiana ha contratto l'infezione da SarsCoV-2 e ha gli anticorpi".
"Ci sono alcuni vizi statistici su questo studio come il fatto di non aver raggiunto l'obbiettivo che era di 150.000 persone, oltre al fatto che c'è probabilmente un'ampia fetta di popolazione che, pur non avendo anticorpi misurabili nel siero, è ugualmente venuta in contatto con il virus".
"Analizzando quindi questi dati ministeriali parziali si desume che in Italia ci siano stati circa 1.5 milioni di infettati e che la letalità (assumendo che i 35000 decessi siano tutti certamente sostenuti da COVID-19) è intorno al 2%. Alla fine probabilmente con dati più adeguati e meglio raccolti sarà intorno allo 0.7-1%".
"Cosa avevo detto a febbraio insieme ad altri illuminati colleghi? Letalità tra l'1 e il 2%".
"Amando le malattie infettive riporto qui di seguito la letalità di alcune infezioni (quando non trattate) a diffusione globale:
- HIV/AIDS: 80-90%
- Ebola: 83-90%
- Meningite criptococcica: 40-60%
- Peste: 50%
- Tetano: 50%
- Tubercolosi: 43%
- Polmonite da Legionella: 15%
- SARS: 11%
- Influenza spagnola: 2-3%
- Poliomielite: 30%
- Febbre gialla: 7.5%
- Dengue: 26%
- Meningite Meningococcica con sepsi: 15-20%
- Polmonite pneumococcica: 7-15%
- Pandemica suina 2009: 0.1-1%
- COVID-19: 0.5-2.5%
"Questi sono percentuali e numeri che gli infettivologi conoscono bene. Per le scuse al sottoscritto è tardi. Per una lettura oggettiva e imparziale dei dati sul COVID-19 no".