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“Poca trasparenza e tanta confusione”: genitori perplessi sulla gestione dei Centri estivi In evidenza

di Doris Fresco- Alcuni genitori, a pochi giorni dall’avvio dei Centri estivi a Lerici, raccontano un quadro problematico soprattutto nelle modalità di comunicazione “Troppo spesso verbali o lasciate ai social”.

Sono iniziati la settimana scorsa, lunedì 22 giugno, i Centri estivi a Lerici, esperienza sempre molto importante per le famiglie, ma che rappresenta una proposta di fondamentale importanza quest’anno, all’indomani del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria. Parlando con alcuni genitori, però, emerge un quadro non così roseo: dalle testimonianze che abbiamo raccolto sembra esserci stato un cortocircuito che ha lasciato questi genitori molto perplessi e amareggiati.

“Affidare i propri figli, dopo il periodo trascorso in isolamento, per noi è una cosa molto delicata- raccontano i genitori- Abbiamo bisogno, tutti, di capire in modo chiaro e trasparente sia l’offerta educativa, che l’accessibilità dei servizi. Purtroppo le criticità di entrambi gli aspetti sono enormi. L’aspetto più critico è senza dubbio quello comunicativo, le informazioni avute sono state ripetutamente contradditorie, chiaro segnale, a nostro avviso di poca chiarezza e molta confusione da parte dei promotori”.

La gestione dei Centri estivi, quindi, non sta funzionando come dovrebbe: “Nessuno di noi, ad esempio, ha ancora ben chiaro chi, come e quanto dovrà pagare”. Questi genitori, che hanno deciso di portare alla luce il problema, spiegano come il Comune di Lerici abbia prima annunciato gratuità per tutti i residenti, per poi correggere il tiro parlando di gratuità ‘per gli aventi diritto’: “Siamo molto confusi anche su cosa si intenda con ‘aventi diritto’- spiegano- Non siamo stati contattati in via ufficiale e le comunicazioni, quando arrivate, si sono rivelate discordanti: ad alcuni genitori è stata data una cifra, ad altri una cifra diversa. Insomma, va bene che i Centri estivi non siano gratuiti, ma secondo noi il Comune avrebbe dovuto fornire un tariffario, spiegare in base a quale criterio qualcuno paga ed altri no, e non in corso d’opera, ma prima che il Centro estivo iniziasse”.

Altro aspetto problematico che emerge dal racconto di queste famiglie è quello legato ai criteri di partecipazione: “Si è sempre parlato di ‘Centri Estivi per i residenti’ e nel sito e sul modulo di richiesta è precisato che ci sono tre criteri che fanno punteggio per avere un diritto di priorità nella formazione di una graduatoria, ma abbiamo scoperto, solo dopo aver presentato la domanda, e non prima, che questi criteri dovevano essere interpretati come sbarramento, ma nemmeno qui è stato chiarito chi sarebbe stato escluso: chi non ha nessuno dei requisiti? Insomma, ci saremo aspettati molta più chiarezza, soprattutto perché, non ricevendo risposte chiare dal Comune molti di noi hanno dovuto rivolgersi direttamente ai gestori, mettendoli, presumiamo, in difficoltà, non sapendo come risponderci. Alla fine, ma solo dopo numerose richieste di chiarimento, ci è stato spiegato che quei tre criteri definivano la gratuità, mentre gli altri dovranno pagare, ma in una prima fase sembrava che chi non fosse entrato in graduatoria avrebbe potuto partecipare solo tramite iscrizione concordata direttamente con il gestore, infatti la graduatoria che si era formata era di soli sei bambini ammessi, a fronte dei 21 posti a disposizione, insomma, una gran confusione”.

Un problema, quello della comunicazione, che secondo questi genitori non rappresenta una novità: “Siamo molto amareggiati soprattutto dal fatto che troppo spesso comunicazioni che dovrebbero essere ufficiali e che sono decisivamente rilevanti per la cittadinanza vengono date tramite social, ad esempio, o solo verbalmente”.

Ma gli aspetti critici nella gestione dei servizi estivi dedicati ai bambini non finiscono qui: “Non si evidenzia nel programma generale un’attenzione pedagogica e una regia del Comune. Ricordiamo servizi e i centri estivi curati ed organizzati dal Comune nei minimi dettagli, con l’occhio attento di un coordinatore pedagogico degli uffici comunali.

Bambini e adolescenti hanno sempre fatto esperienze di qualità nei centri estivi organizzati dal Comune di Lerici, ricchi di attività ludiche, ricreative e sportive significative, ma soprattutto pensati e organizzati per le diverse età e per i diversi bisogni, con un occhio sempre molto attento alle situazioni di svantaggio che hanno tutto il diritto di vivere come gli altri una bella esperienza estiva”. In sostanza, quello che emerge è che il Centro estivo proposto ai bambini è a carattere sportivo, perché pensato dal Coni, e questo significa la perdita di un progetto educativo soprattutto pensando alle fasce più deboli.

Concludono i genitori: “Magari è solo un problema di comunicazione: la confusione che regna, non ci aiuta certo ad avere fiducia e ad essere tranquilli di affidare i nostri figli pensando, come ci piacerebbe, che per loro è ‘il posto migliore’”.

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