L’italia è il terzo esportatore mondiale di avorio lavorato.
Secondo le stime della convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (cites) questo commercio, anche se formalmente legale, fa da volano alla richiesta di avorio in paesi come la cina e favorisce il riciclaggio dell’avorio illegale.
È stato stimato che ogni ora due elefanti vengono uccisi per le loro zanne. Questa mattanza sta portando la specie sull’orlo dell’estinzione.
Il controllo dei movimenti dell'avorio a livello internazionale costiuisce la principale arma per contrastare il bracconaggio ed il conseguente commercio illegale.
Al riguardo il nucleo cc cites di la spezia congiuntamente al nucleo tutela patrimonio culturale di Genova, tra gennaio e giugno di quest’anno, hanno dato esecuzione a una campagna di controlli sul commercio dell'avorio disposta a livello nazionale e denominata "golden tusks" (zanne d’oro). I soggetti controllati sono stati: siti web, antiquari e case d'asta.
La normativa vigente prevede pene severissime per i trasgressori che sono puniti con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da euro quindicimila a euro centocinquantamila. Le responsabilità penali previste sono a carico sia dei venditori che degli acquirenti e la normativa punisce anche la sola esposizione o offerta in vendita.
L’attività operativa si è svolta su tutto il territorio provinciale. Sono stati effettuati numerosi controlli, anche via web, che hanno interessato le principali case d’asta ed antiquari.
Nella sola provincia della spezia sono stati sequestrati 25 pezzi (tra cui, statuette ed armi antiche), per un valore stimato di circa 20 mila euro.