“Ho 59 anni, vivo insieme a mia figlia di 24 che non riesce a trovare lavoro e sta passando un momento difficile. Se perdo il mio posto dove finiremo?”.
Lo chiede al cronista una dei 158 Oss di Asl5 che rischiano di perdere il lavoro per via del nuovo concorso pubblico indetto dall’azienda sanitaria. Stamattina una rappresentanza degli operatori socio sanitari si è ritrovata in segno di protesta all’entrata dell’ospedale Sant’Andrea, insieme a Rifondazione Comunista per il presidio fisso lanciato dalle forze di centrosinistra, dal Manifesto per la sanità locale e da Arci.
L’appalto svolto dai 158 Oss è stato prorogato fino a settembre, ma i lavoratori non hanno ancora nessuna certezza sul loro destino lavorativo dopo quella data.
“Non abbiamo ricevuto nessuna risposta, nemmeno dall'Asl – raccontano – Siamo in un limbo che va avanti da ormai due anni. Ci chiediamo anche perché il riconoscimento economico per il personale sanitario non venga elargito anche a noi Oss. Anche noi abbiamo combattuto in prima linea durante l’emergenza, e stiamo continuando a farlo, pur senza sapere quale sarà il nostro futuro”.