Nei mesi scorsi, sulla via Cisa Sud all’altezza della P.zza Garibaldi a Santo Stefano di Magra (SP), un’auto Renault Clio di colore bianco con a bordo due uomini, ha causato un sinistro stradale andando a collidere contro un’altra auto e causando lesioni al conducente di quest’ultima, giudicate poi guaribili in 25 giorni. In un primo momento il responsabile sembrava essere disponibile allo scambio dei dati ed a restare sul posto, ma quando il conducente ferito ha palesato l’intenzione di richiedere l’intervento delle forze di polizia per i rilievi del caso, si è messo alla guida ed ha lasciato velocemente la zona allontanandosi ad elevata velocità.
Sul posto è immediatamente intervenuta una pattuglia della polizia locale con a capo il Comandante Flavio Toracca ed i cui agenti nei servizi esterni sono coordinati dal vice Comandante Maurizio Perroni. Assicurato il ferito alle cure del personale medico e paramedico intervenuto a mezzo 118, gli agenti hanno raccolto le dichiarazioni dei presenti ed effettuati i primi rilievi così come solitamente avviene in caso di sinistro. Dall’esame delle telecamere di videosorveglianza, è stato quindi possibile confrontare i dati con quanto già accertato sul posto e quindi risalire alla targa del veicolo. Quel che da subito sembrava di estrema facilità si è invece rivelato tutt’altro che semplice ed ha impegnato gli agenti per oltre 4 mesi in complesse ndagini estese oltre i limiti del territorio nazionale.
L’auto in questione è infatti risultata intestata ad un soggetto di nazionalità croata residente in provincia di Bologna. Interessati i colleghi della polizia locale emiliana, l’intestatario è stato convocato presso il comando e quindi ascoltato dagli agenti. L’uomo, già ben noto alle forze di polizia locali, è risultato essere intestatario di oltre 120 veicoli fungendo pertanto da cosiddetto “prestanome”. Gli agenti di Santo Stefano non si sono assolutamente dati per vinti ed incrociando diversi dati, parte dei quali sono stati ottenuti indagando il “prestanome”, sono arrivati ad ottenere le generalità del reale utilizzatore della Renault Clio. M.D. quarantatreenne di nazionalità bosniaca e residente a Genova. Da accertamenti esperiti presso la residenza del capoluogo ligure, è emerso che erano ormai diversi anni che il bosniaco non frequentava più quell’abitazione e che nessuno lo vedeva.
Gli agenti sono così costretti a percorrere altra pista ed accertano inoltre che per quella Renault Clio era stata effettuata una cosiddetta “procura speciale a vendere” a firma di un notaio che nell’anno 2019, per lo stesso bosniaco “prestanome”, ne aveva effettuate ben 35. Gli uomini del Comando di Santo Stefano hanno inoltre effettuato accertamenti presso la Polizia di Frontiera Polaria di Pisa raccogliendo ulteriori dati e da ultimo, per chiudere il cerchio, si sono rivelate di fondamentale importanza le risultanze ottenute grazie alla collaborazione accordata dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia INTERPOL che hanno fornito tutti gli elementi utili ai fini della compiuta identificazione sia del conducente e sia del trasportato.
Al conducente, immediatamente deferito all’Autorità Giudiziaria è stato contestato il reato di fuga da incidente stradale con feriti e per questo rischia la pena detentiva della reclusione fino a tre anni oltre che la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni.