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"Ogni risorsa finanziaria trovata dovrà essere convogliata sul territorio, i suoi manufatti storici e il mare" In evidenza

Lettera aperta dell'associazione Cinqueterre un Comune sulla ripartenza post Covid-19.


L’associazione Cinqueterre un Comune segue con la massima attenzione l’evolversi della pandemia e delle conseguenze che inevitabilmente essa produrrà sul nostro territorio.
Per tale motivo, ben consci del nostro ruolo, proponiamo alcune nostre riflessioni di ordine economico legate al turismo e di ordine sanitario.

Il turismo è sicuramente uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus, ma il turismo nelle Cinque Terre non si deve arrendere, anzi deve rilanciare.
Innovazione, sicurezza sanitaria, salubrità e sostenibilità ambientale dovranno essere a nostro avviso le parole chiave che unitamente a istituzioni, imprese, sistema di credito dovranno vedere il nostro territorio unito in uno sforzo collettivo per affrontare la crisi, si deve guardare con fiducia al futuro, nonostante la pesante e inedita congiuntura.
Tutti dicono che nulla sarà come prima, probabilmente è vero, ma non è detto che sarà peggio di come eravamo.

Il mercato farà selezione, la domanda turistica cambierà, il futuro viaggiatore/turista avrà nuove esigenze e valuterà le offerte sulla base di nuovi criteri: qualità e sostenibilità ambientale, affidabilità delle strutture in termini di salubrità, sicurezza sanitaria, dimensione degli spazi, servizi. Questo dunque è il momento di far scattare una grande reazione, che può portare il “nostro turismo” verso nuovi e più ambiziosi traguardi.

Certo, dirlo ora potrà sembrare surreale, ma non lo è. È in situazioni come questa, dove tutto sembra perduto, che bisogna trovare la spinta, le idee, il coraggio, la creatività per uscire da questo momento più forti e all’altezza delle sfide che ci attendono.

Per tali motivi, riteniamo che visti i tempi di “vacche magre” che ci attendono, ogni minima risorsa finanziaria trovata dovrà essere convogliata e finalizzata al territorio, ai suoi manufatti storici e al mare, ad esempio destinando le entrate provenienti dalla cosiddetta “tassa di sbarco” dell’anno 2019 alla realizzazione dei depuratori.
Riteniamo prioritario, in questa fase, addivenire ad una reale “ristrutturazione” del territorio del Parco (sentieri, manufatti, muretti a secco ecc.) e del mare che ricordiamo essere una Area Marina Protetta, solo dopo aver realizzato queste imprescindibili condizioni si potrà e si dovrà investire in modo massiccio in campagne pubblicitarie di rilancio, veritiere e facilmente constatabili.

5Terre Covid- free: di seguito alcune idee per una promozione del nostro Territorio concepita per supportare il brand identitario, ridisegnare il vitale settore turistico e promuovere la sicurezza sanitaria di tutta la popolazione, da intendersi non come un investimento a perdere, ma una strategia peculiare da adottare sino a completo superamento della pandemia.

Non c’è dubbio che il turismo post Covid, quando ripartirà, sarà molto diverso da come lo abbiamo conosciuto. Tutti gli esperti concordano sul fatto che il virus non scomparirà nell’immediato prossimo periodo. Le problematiche logistiche, in particolar modo la ripartenza delle linee aeree ecc, limiteranno moltissimo il numero dei viaggiatori ma ci sarà chi vorrà viaggiare e soffrendo delle paranoie legate alla pandemia, potrà apprezzare un contesto maggiormente “garantito” (strutture, locali, spiagge, etc.).
La sicurezza sanitaria sarà un tema centrale, sarà più facile ripartire per quei territori che risulteranno meno a rischio di contagio e quelli che saranno percepiti come meglio organizzati a rispondere all’emergenza. Ma si presenterà anche il non secondario problema di tutelare la popolazione e gli operatori locali dalle possibili infezioni importate.
Le 5 Terre, con gli spazi angusti che le caratterizzano, mal si prestano al distanziamento sociale come arma principale per combattere l’epidemia ma per il loro naturale isolamento e la limitata antropizzazione, ben si prestano invece per essere, in sintesi, analizzate, decontaminate e strutturate per una simile sfida.

Ci permettiamo di suggerire alcuni spunti:
1) un protocollo status quo (i.e. sierologico per tutta la popolazione, residenti, domiciliati, forza lavoro), seguito da eventuali follow-up clinici al bisogno.
2) un protocollo di sanificazione ambientale pre/post permanente, che tutte le amministrazioni e le strutture turistiche dovranno applicare tassativamente e continuativamente.
3) un protocollo di accesso al Territorio, registrazione preventiva, sorveglianza medico/infermieristica attiva su tutti gli arrivi, temperatura e anamnesi, seguito da eventuali follow-up clinici al bisogno.
4) una App di tracciamento che prenda in carico tutta la popolazione presente sul Territorio
5) Media & Communications

Risulta palese che i numeri turistici affrontabili saranno molto limitati rispetto allo storico ma congrui, se riferiti ad un turismo sostenibile, specie in questa fase.
Costi ed aspetti organizzativi sembrerebbero non insuperabili.
Il tempo è davvero poco, la frammentazione amministrativa potrebbe rendere le cose più complicate ma forse non irrealizzabili, riteniamo valga la pena provare.

Associazione Cinqueterre un Comune

 

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