Sorgono dei dubbi sulla casa di riposo Sabbadini di Sarzana. La struttura era stata trasformata in reparto Covid-19, vista la situazione in cui versava con 21 positivi.
Ma il Partito Democratico, qualche giorno fa, ha consegnato un'interpellanza alla giunta dove chiede chiarimenti. Ha risposto ieri sera il primo cittadino Cristina Ponzanelli, fornendo delucidazioni su tutti i punti richiesti dal gruppo consiliare di opposizione. I dati aggiornati al 2 aprile sono i seguenti: sono 43 gli anziani presenti nella struttura, i positivi ricoverati in ospedale sono 5 e sono stati 7 i decessi, di cui 4 accertati per la malattia e 3 deceduti in struttura per sospetta patologia.
Questa la nota più dura. Nel primo punto la Ponzanelli afferma che le norme sono state rispettate rigorosamente, compresa la "sospensione delle visite di conforto". Specifica, più avanti, che "secondo quanto comunicato dal gestore Coopselios, come notiziato dal direttore sanitario della struttura, i tamponi sono stati effettuati a tutti gli ospiti della RSA Sabbadini e a tutti gli operatori immediatamente dopo la mia richiesta".
Nel concludere dichiara di aver richiesto la "garanzia che gli ospiti ricevessero cure appropriate ed analoghe a quelle che riceverebbero nei già saturi reparti ospedalieri, compatibilmente con l'intensità delle cure necessarie in relazione alle sintomatologie dei singoli anziani".
Sempre approfondendo tutto il modus operandi che è stato adottato nella gestione della difficile situazione alla Sabbadini il sindaco specifica che tutte le persone risultate negative al tampone sono state distanziate e trasferite in ambiente pulito da diffusione epidemica Covid-19. Inoltre, aggiunge, "non risulta che il dott. Costantino Eretta sia mai stato posto "a capo " della RSA Sabbadini o di alcun reparto, ma risulta la sua disponibilità a prestare servizio presso l'RSA in orario extralavorativo".
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