"L’emergenza nell’emergenza. Ho espresso in passato durissime critiche all’operato dell’attuale Giunta regionale sul piano dei mancati interventi in ambito sanitario, a partire dal caos e dalla disorganizzazione che in questi ultimi anni ha riguardato la nostra Asl sino al blocco del cantiere del nuovo ospedale del Felettino.
Scelte sbagliate e mancate scelte che ora si pagano, che paghiamo noi spezzini sulla nostra pelle e che pagano i tanti bravi e coraggiosi medici, infermieri ed operatori sanitari che stanno cercando di assistere e curare la cittadinanza dibattendosi da anni tra tagli agli organici, fuga di specialisti presso altre Asl e strutture ospedaliere fatiscenti o quasi.
Ora vi è una emergenza nell’emergenza. La crescita dell’epidemia avanza e ci saranno purtroppo tanti pazienti in più da curare in un ospedale - il nostro malandato S. Andrea- che anche in condizioni normali presenta tante lacune strutturali, a partire dai servizi di Pronto Soccorso.
Alcuni giorni fa ho lanciato l’allarme sul fatto che al S. Andrea non fosse stato ancora installato il tendone esterno del Pre-Triage, nonostante che la responsabile del servizio DEA - uno dei primari di eccellenza del nostro nosocomio - ne avesse fatto da subito fatto richiesta ai vertici Asl: tendone che poi, anche se in ritardo, è stato impiantato grazie al prezioso lavoro dei volontari della Protezione Civile.
Ora invece l’emergenza sta nel potenziare i posti letto del reparto di Terapia Intensiva, dotandolo delle apparecchiature necessarie, e le strutture di accoglienza del Servizio Infettivi. Perché, in base a tutte le proiezioni, il numero dei pazienti a rischio contagio è destinato a salire ed il picco deve ancora arrivare.
Occorre un piano di interventi immediato di più ampia portata rispetto a quello presentato ieri dalla Regione e da Alisa, che prevede solo 5 posti aggiuntivi di UTI al S. Bartolomeo di Sarzana ed una maggior dotazione di posti letto di “media intensività” alla Spezia.
Ho chiesto naturalmente al Sindaco della Spezia di fare tutto ciò che è in suo potere per ottenere un maggior investimento in strutture ed apparecchiature al S. Andrea (o comunque eventualmente all’ex ospedale militare Falcomatà) per garantire l’assistenza necessaria a curare i pazienti che stanno arrivando e che, purtroppo, arriveranno.
Chiedo inoltre pubblicamente a Fondazione Carispezia di farsi promotrice di una iniziativa di raccolta fondi per sostenere l’acquisto di apparecchiature di terapia intensiva in tempi rapidi, coinvolgendo per primo il gruppo bancario Credit Agricole e poi aziende, enti, privati cittadini in un’operazione di sostegno alla nostra sanità ed ai nostri concittadini bisognosi di cure urgenti ed adeguate.
Il nostro ospedale ha bisogno di tutti per poter curare al meglio tutti. La sanità pubblica deve tornare al centro di una buona politica regionale, per non trovarsi sempre in emergenza. E per superare l’emergenza nell’emergenza, una volta per tutte".