Covid 19 NON è una influenza. Il Covid 19 determina una polmonite interstizio-alveolare e i casi gravi necessitano di ossigenazione anche con intubazione e ventilazione meccanica. Il 10 marzo 2020 su 10.149 casi rilevati in Italia, 877 erano ricoverati in Terapia Intensiva. La letteratura parla di 3-5% di ricoveri con necessità di Terapia intensiva. Colpisce tutte le età: non abbiamo memoria immunologica. L’epidemia non è contenibile con certezza (anche se dalla Cina sembrano arrivare buone notizie), ma deve essere rallentata al fine di non collassare il Sistema Sanitario.
Alla Spezia è già arrivata e bisogna essere pronti, in modo particolare non facendo entrare il contagio in Ospedale. Se nella nostra Provincia si contagiassero 1000 persone nello stesso periodo, avremmo bisogno di almeno 50 posti letto in Terapia Intensiva. Siamo certi che Alisa e la Direzione della nostra ASL abbiano messo in pratica tutte le misure di contenimento: Medici curanti, a cui certamente Alisa ha dato I DPI (dispositivi protezione individuale), che visitano su appuntamento e dopo screening telefonico; consiglio ai pazienti con febbre e sintomi respiratori di NON andare in PS ma chiamare 112 o numero verde (controllando che funzionino); ambulanze con personale attrezzato di DPI e che porta i casi sospetti al Triage infettivologico.
Il Pre triage fuori dai PS (Spezia e Sarzana) e’ stato attivato in questi giorni in due tende montate dalla Protezione Civile. E’ necessario, quindi, che si intercettino tutti i pazienti che arrivano in ospedale anche presso altri ingressi.
Siamo anche certi che Alisa e Direzione ASL abbiano eliminato tutte le situazioni di ravvicinamento delle persone, situazioni davvero tante in ospedale. Riteniamo anche suggerire di eseguire a Spezia i tamponi per avere risposte immediate (poi da confermare all’ ISS), preparare un piano per aumento Posti letto di Terapia intensiva, Infettivi e Pneumologia (posti letto presso ospedale di Spezia), con assunzioni di relativi infermieri e medici specialisti, anche in quiescenza (come prevede il DL 9/2020). La figura di uno pneumologo competente in ecografia toracica potrebbe essere anche molto utile fin da ora nel Pretriage per individuare persone con segni di polmonite, in attesa di TC e tampone.
Oltre non far entrare il virus in ospedale, riteniamo fondamentale la ricerca dei contatti e l’ isolamento dei positivi.
Siamo convinti che Alisa e Direzione ASL 5 abbiano approntato un Piano per gestire l’emergenza.
Abbiamo già richiesto che questo Piano sia reso pubblico – pur con le riserve di variazione in corso d’opera e sulla base dello sviluppo dell’epidemia -.
E’ doveroso farlo, noi riteniamo; ma e’ anche fondamentale per tranquillizzare la popolazione. Ogni cittadino deve essere consapevole che, se malauguratamente dovesse ammalarsi, c’e’ un sistema di protezione sicuro ed efficace che e’ in grado di curarlo al meglio.
Ringraziamo tutti gli operatori dell’ASL - sanitari e non - impegnati in trincea in questa battaglia, operatori che sicuramente sono stati ben preparati e non abbandonati a se stessi. Ancora una volta la SANITA’ PUBBLICA, pur ridotta per non condivisibili scelte, dimostra il proprio valore.
Invitiamo tutti i cittadini a rispettare scrupolosamente le indicazioni fornite a livello nazionale e locale.
Dobbiamo evitare di far ammalare il nostro ospedale. Ma soprattutto, limitando i veicoli di contagio e quindi rimanendo a casa (soprattutto anziani e portatori di patologie cardiache e respiratorie), dobbiamo evitare che medici e infermieri siano posti davanti alla dolorosa scelta di decidere chi curare, nel caso in cui l’accesso di pazienti critici diventi massiccio e non diluito nel tempo.
Manifesto per la Sanità Locale- Insieme per una sanità migliore