La conclusione di un iter durato ben 16 anni. Una tra le più grandi aziende di Yatch si è allargata, anzi, raddoppiata, in una terra data per perduta dopo i numerosi problemi causati dalle esondazioni del fiume Magra. Ma per Sanlorenzo il 2020 inizia con il raddoppio della produzione, la diminuzione delle ore di lavoro per i dipendenti, tecnologie all'avanguardia come i pannelli solari e capannoni a lisca, utili per l'assemblaggio di barche sia da 24 che da 30 metri e opere d'ingegneria uniche come una porta vinciana per il contenimento delle acque in caso di fenomeni atmosferici pericolosi.
Il progetto era nella testa del presidente Massimo Perotti già dal 2004, quando è iniziato. Poi tutto bloccato dal 2008 per la crisi economica che ha colpito il paese, ma successivamente sono ripresi i lavori fino alla cerimonia di inaugurazione di oggi, venerdì 31 gennaio.
La porta collega il vecchio al nuovo, dalle costruzioni del secondo dopoguerra a quelle più moderne, dal passato al futuro, nella speranza che sia roseo per i circa 450 dipendenti che la ditta avrà bisogno di assumere per il carico di lavoro che ci si aspetta.
"Mi metto nei panni dei giovani che torneranno a casa e daranno la notizia ai genitori che sono stati assunti- così dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti- infatti Perotti sta firmando in media dai 4 ai 6 contratti di assunzione al giorno".
In questo modo il Governatore interpreta il risultato di fronte ai suoi occhi, con molte barche ancora in costruzione di fianco alle sedie dove è stata improvvisata la conferenza stampa di presentazione, con le riproduzioni multimediali che raffigurano tutti gli sforzi fatti negli anni, dalla quotazione in borsa a Milano, ai time lapse della costruzione dei capannoni.
"È il primo stabilimento nuovo in Europa e sono contento che sia avvenuto qui ad Ameglia in provincia della Spezia- dichiara Massimo Perotti- averlo costruito in quest'area è una forte emozione".
Poi Marco Viti, responsabile dell'Area Yatch: "Abbiamo raddoppiato la superficie da 75 a 135 metri quadrati, 8.000, invece, i pannelli fotovoltaici, siamo molto attenti alla sostenibilità della nostra azienda- e conclude- voglio veramente fare un sentito ringraziamento ai ragazzi che hanno lavorato a tutto questo".
Dopodiché l'archietto Piero Lissoni prende la parola: "Nel progetto non c'è stata nessuna esagerazione, le fabbriche sono risultate essere molto oneste: non ci sono sovrastrutture, ma solo quello che serve, anche esteticamente".
A seguire l'assessore Regionale alla Protezione Civile Giacomo Raul Giampedrone: "È sicuramente un'emozione: ho visto iniziare questo progetto da sindaco e ora lo vedo finito da assessore regionale. Abbiamo lavorato per mettere in sicurezza tutta l'area e alcune opere sono in fase di collaudo, quindi quasi in conclusione: siamo riusciti a ridare la capacità produttiva a una zona esondabile".