"Abbiamo impiegato anni per ricostruire il rapporto tra lo scalo e la città e nonostante le mille difficoltà siamo riusciti a superare una fase di conflittualità aspra che non faceva bene né ai cittadini né ai portuali".
Così le segreterie di Cgil, Cisl, Uil, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che continuano: "Nessuno pensa che i problemi siano del tutto risolti, dall'abbattimento della rumorosità all'adozione di tutte le misure di mitigazione per rendere meno impattante le attività sui quartieri limitrofi. La vicenda del licenziamento è certamente incresciosa ed aggravata dal metodo in cui è stata gestita".
"Gli investimenti sono al palo e il clima di incertezza, legato anche alla presunta vendita di quote da parte di Lsct, pesa sulle relazioni industriali e, quel che è peggio, su tutto il personale che vive e lavora nell'ambito del terminal. Non abbiamo mai mancato di manifestare con fermezza le nostre rivendicazioni nei confronti della dirigenza di Lsct che peraltro hanno visto la recente sottoscrizione del rinnovo dell'accordo integrativo aziendale. Siamo i primi a chiedere che Lsct onori, come più volte affermato dall'Azienda, gli impegni presi, particolarmente per i livelli occupazionali, ma la minaccia di una revoca delle concessioni è un azzardo che destabilizza i lavoratori e non produce alcun beneficio ad un terminal che, grazie alla grande professionalità delle proprie maestranze e di tutto l'indotto, rappresenta un'eccellenza a livello europeo. Invitiamo pertanto tutti gli interlocutori istituzionali a senso di responsabilità essendo in gioco il futuro di migliaia di lavoratori".