L’associazione ambientalista ribadisce ancora una volta che il suo no al biodigestore a Saliceti: "Non è una posizione ideologica, tanto che è noto a tutti che non siamo contrari all’utilizzo di questa tecnologia, assieme ad altre come il compostaggio aerobico. Ad esempio di quanto affermiamo, ad esempio, non saremo certo contrari a realizzare un biodigestore nell’area di Scarpino a Genova".
Legambiente indica i seguenti punti per motivare la propria contrarietà alla localizzazione a Saliceti del biodigestore:
1) Il mancato adeguamento del piano regionale e del piano d’ambito che NON PREVEDONO il sito di Saliceti
2) La mancata partecipazione alle scelte. L’inchiesta pubblica andava fatta su più scenari e non solo sui due Boscalino e Saliceti
3) Il sito si aggiunge a un insieme di problematicità della zona: già esistente impianto di trattamento rifiuti, area container, aree da bonificare da discariche abusive, vicinanza all’area parco, vicinanza all’area Sic. Il sito presenta poi problematicità dal punto di vista della possibile contaminazione delle falde acquifere, in assenza di studi specifici che escludano del tutto questa possibilità.
Legambiente ribadisce su queste basi il NO al biodigestore a Saliceti ed afferma: "Invitiamo Garavini e chi per lui, se vuole esprimere le posizioni di Legambiente, di riportarle esattamente tutte".
Il riferimento è ad un articolo postato e commentato dal Consigliere di ReCos Garavini, che ribatte così a Legambiente: "Sono senza parole, io non ho fatto altro che postare un articolo sul recente convegno a Genova che riportava la posizione del Presidente Nazionale di Legambiente sugli impianti, dove si dicono favorevoli ad impianti come il biodigestore per il trattamento della FORSU, mai detto che loro sono d'accordo sul sito di Saliceti nel mio commento di accompagnamento e neppure nei miei commenti ad altri commenti di alcuni dei Comitato "no Biodigestore". Sono dispiaciuto e rammaricato di questa immotivata presa di posizione, ho però più chiaro ora dove sono i poteri forti tante volte richiamati a sproposito riferendosi a IREN".
Il Consigliere ReCos prosegue: "Resta immutata la volontà di confronto e di approfondimento con Legambiente, non tanto sul quel tipo di impiantistica da loro sostenuta da tempo ma anche sulla localizzazione di Saliceti misurandoci sui dati reali relativi alle presunte criticità relative alla falda e ai pozzi."