"La Via Cisa è una strada ormai al collasso; il notevole incremento urbanistico avvenuto negli ultimi anni che ha portato ad un aumento esponenziale della popolazione e la presenza, nel raggio di pochi chilometri, di due centri commerciali hanno causato un aumento evidente della circolazione nel tratto che va da Sarzana a Santo Stefano Magra.
La conseguenza è quella di un traffico di dimensioni sproporzionate rispetto alla viabilità esistente, aggravata dalla mancanza di "scappatoie", vie alternative che permettano di alleggerire il traffico utili quando si presentano situazioni di particolare intasamento che possono essere dovute a varie cause: da lavori di routine per interventi di manutenzione o di pulizia stradale, da mezzi particolarmente lenti, da incidenti o da emergenze particolari.
Il fondo stradale è stato parzialmente ripristinato ma permangono tratti in situazione assolutamente critica, senza tener conto dei marciapiedi o dell'illuminazione che, tuttora, latitano ed espongono i pedoni, chi usufruisce dei mezzi pubblici ed i bambini che si affidano al trasporto con scuolabus, a notevoli rischi.
Basti pensare che solo durante l'ultima settimana si sono verificati tre incidenti lungo la Via Cisa, di cui uno, l'ultimo, particolarmente grave, ha visto coinvolti due bambini finiti in codice rosso all'ospedale.
Negli anni l'elenco dei disagi e delle vittime è lunghissimo ed è ormai evidente quanto questo tratto di strada non sia più adeguato ad assorbire il volume di traffico che vi si riversa giornalmente, in particolar modo durante i periodi "caldi" come quello attuale delle festività o quello delle ferie estive.
Da tempo si parla, senza veri riscontri, della realizzazione di una variante che consentirebbe lo snellimento del traffico (anche di quello pesante) ma, per varie ragioni, questa proposta è rimasta, finora, solo un'ipotesi.
L'altra prospettiva emersa è quella della possibile prossima realizzazione di un ponte che colleghi Ceparana a Santo Stefano Magra. Una soluzione che non convince vista l'oggettiva impossibilità di smaltire la mole di mezzi che transitano da questa sponda del fiume.
Allo stato attuale la realizzazione di un ponte con quelle caratteristiche senza la contestuale creazione di una Variante Cisa creerebbe solamente un'ulteriore enorme disagio per chi risiede lungo la via Cisa tra Santo Stefano Magra e Sarzana e per chi deve percorrerla ogni giorno per impegni di lavoro.
Fino a che, in tal senso, non verranno compiute scelte responsabili di competenza regionale a livello strutturale, il pericolo di ulteriori possibili incidenti, veri e propri attentati alle vite umane, è destinato a non mitigarsi e a continuare ad essere fonte di grande preoccupazione.
Nel frattempo, quindi, come Partito Comunista Italiano, riteniamo opportuno e proponiamo un tavolo programmatico di elaborazione congiunta, tra Amministrazione comunale, Anas e Prefettura che si organizzi in tempi brevi e lavori ad interventi mirati ed opportuni per la risoluzione, o quanto meno la mitigazione, dei rischi. I limiti di velocità non sono sufficienti, soprattutto in assenza di controlli quotidiani e costanti volti a reprimere condotte, purtroppo frequenti, in violazione dei divieti, a volte anche solo per distrazione".
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Circolo Santo Stefano di Magra
foto di repertorio