Nei giorni scorsi il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con una nota ai sindacati, rispolverava il progetto di voler accorpare alcuni Uffici di Polizia tra cui quello della Frontiera Marittima della Spezia.
"Nello specifico il predetto Ufficio verrà assorbito dalla Questura, che assumerà anche le mansioni polizia di frontiera” - spiega il segretario provinciale del SAP Elena Dolfi – “L’intento è di razionalizzare le risorse facendo sì che il personale della Frontiera si vada ad integrare con quello della Questura. Tuttavia, così facendo si penalizza un settore, quello di frontiera, appunto, che ha avuto un grandissimo incremento nella nostra città in questi ultimi anni: un porto commerciale extra Schengen tra i più attivi in Europa e un impianto crocieristico in espansione sia nei numeri che nelle infrastrutture".
“Il SAP – continua il segretario - aveva già dimostrato nel passato la sua contrarietà a questa razionalizzazione con volantinaggi e incontri con la passata giunta cittadina, in quanto la medesima non tiene conto della diversità dei due Uffici che sino ad ora hanno svolto compiti diversissimi, e soprattutto non tiene conto che il progetto non porterà alcun beneficio in termini di risorse da mettere sul territorio per via dell’età elevata, delle competenze e specializzazioni molto diverse”.
"Come sempre a pagare la mancanza di fondi per i nuovi concorsi in Polizia è il personale, che deve coprire tutte le carenze che giornalmente si creano. Il destino della Polizia di Frontiera della Spezia, se si concretizzerà, lascerà scoperta la gran parte di un’infrastruttura di enorme rilevanza per la sicurezza della città. Non servono accorpamenti o chiusure, la Polizia deve potersi avvalere di forze nuove e giovani. Per questo ci appelliamo anche ai politici spezzini affinché facciano sentire la loro voce sulla vicenda", conclude Dolfi.