Non ci meraviglia l’arroganza con cui Piercarlo Castagnetti, presidente di Iren Ambiente SpA, ha liquidato le iniziative e le richieste di quella che si é permesso di definire “una minoranza rumorosa e male informata”. Quasi 2000 persone sono scese in strada con noi lo scorso 26 ottobre bloccando la via Cisa per quasi tre ore per manifestare concretamente la propria contrarietà alla realizzazione del progetto e chiedere alla giunta Toti di bloccare l’ iter autorizzativo in corso. Non siamo un popolo di ignoranti e, soprattutto, non siamo minoranza e lo abbiamo dimostrato. Auspichiamo che le forze politiche spieghino al presidente di Iren, che è pagato con le bollette salate della sua società anche dai cittadini che denigra, cos’è la democrazia.
Si può parlare di democrazia quando un colosso del settore come Iren già il 30 maggio 2018 annunciava in un'assemblea a Ponzano Magra la realizzazione del biodigestore a Saliceti quando ancora Provincia e Regione dovevano decidere il Piano d’area dei rifiuti?
Il Piano fu votato il 6 agosto 2018 e prevedeva tutt’altro. Anche le quantità di rifiuti da trattare erano diverse: il progetto di biodigestione, in coerenza con il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, prevedeva di trattare solo l’organico della provincia spezzina. Poi il Piano d'Area ha approvato un progetto che prevedeva 50-60.000 tonn/anno. Saliceti non era previsto.
Nel 2019 improvvisamente ReCos presenta un progetto nel sito di Saliceti in barba al Piano d'Area approvato da pochi mesi. Cos'è cambiato?
Nelle more di queste giravolte di siti vien da chiedersi: dove è finito il sito di Isolona nel Tigullio (un progetto di circa 19.000 tonn/anno) proposto inizialmente e poi “sparito" in sede di approvazione definitiva del Piano di Ambito Regionale? Forse perché il Tigullio non “merita” un impianto di rifiuti visto che c’è Spezia-pattumiera?
Ormai le carte i cittadini organizzati le conoscono bene. Il progetto contrasta con tutti gli atti di pianificazione pubblica. Il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico indica Saliceti come area con criticità estremamente elevata per la presenza di falda acquifera superficiale. Sino ad oggi ReCos-Iren non ha risposto a nessuna delle critiche puntuali che sono state poste al progetto, si é solo limitata a lanciare offese arroganti e sprezzanti a chi non china la testa di fronte ai suo milioni. L’azienda é forte perché la politica fino ad oggi è stata succube e ha preferito ascoltare il colosso Iren invece che migliaia di cittadini.
Questo è il punto debole per il quale ReCos-Iren auspica la conclusione dell’iter di approvazione al giugno del prossimo anno. Guarda caso dopo le elezioni regionali. Ma noi le risposte dalla politica le pretenderemo prima.
I 180 giorni di pausa pre-elettorale sono un giochetto che non ci appassiona!
Il biodigestore non deve diventare solo un pretesto per fare campagna elettorale.
Per Iren siamo solo bollette da pagare, per la politica solo voti da conquistare.
Il ricatto occupazionale non lo accettiamo: per 20 posti di lavoro se ne mettono a repentaglio molti di più, quelli di chi nella zona lavora su altri settori da tanti anni.
Queste dinamiche non le accettiamo e per questo continueremo la nostra battaglia a difesa della salute e del territorio.
Comitato No Biodigestore Saliceti