Un centro nato 60 anni fa che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in campo marittimo, il CMRE (centre for maritime research and experimentation) oggi compie 60 anni.
“Dal 2012 il sito dipende dal STO (Science Technology Organization), un organismo della NATO - Come ha spiegato il Comandante Paolo Lombardi, military advisor CMRE - Inizialmente il suo campo di azione era prettamente legato alla conoscenza dell’ambiente marino a supporto dei sistemi sonar, con il tempo il centro ha ampliato le sue ricerche e ad oggi si occupa di sviluppare nuove tecnologie a supporto della difesa militare in ambiente marittimo”.
Uno dei settori di sviluppo è legato ai veicoli autonomi per la bonifica dei campi minati che, grazie a dei sensori che studiano l’ambiente circostante, si occupano di sminamento.
Uno dei dipartimenti del centro è costituito da ingegneri e ricercatori (circa un centinaio) provenienti da tutti i paesi NATO che si occupano prevalentemente dello sviluppo dei prototipi da testare in mare grazie a due navi presenti nel centro gestite dalla Marina Militare.
Si tratta di nave Alliance, al momento diretta verso il circolo polare artico è una delle navi più silenziose al mondo e viene utilizzata in alto mare come piattaforma di ricerca, e di nave Leonardo, utilizzata prevalentemente per lo studio nell’ambiente costiero.
Un lavoro, quello del CMRE, in sinergia tra ingegneri, ricercatori e la Marina Militare, volto allo studio delle dinamiche delle masse d’acqua. I rapporti con l’università e con i centri di ricerca sono fondamentali e continui come sottolineato più volte da Sandro Carniel, capo del dipartimento di ricerca: "Noi dobbiamo essere sempre allineati con le intelligenze migliori del paese ed internazionali. Per questo i rapporti con i centri di ricerca sono continute, non è un caso se qui abbiamo le menti migliori nel campo della robotica e dell'intelligenza artificiale".