Nella mattinata odierna, militari del reparto investigativo (NIPAF) dei carabinieri forestale del Gruppo della Spezia hanno dato esecuzione al decreto di sequestro probatario emesso dalla Procura della Repubblica della Spezia, D.ssa Maria Pia SIMONETTI (P.M. titolare dell’indagine), relativamente alle aree della cava della Brina (area di accesso e area sommitale) a suo tempo escluse dal provvedimento di sequestro preventivo del marzo 2017.
E’ stato, infatti, ritenuto, sulla base dell’attività di indagine, che in tali aree siano stati conferiti materiali non conformi alla destinazione d’uso del sito, determinando anche la compromissione della qualità dell’acqua ivi presente.
Non è apparso irrilevante, in proposito, che le analisi dei campioni estratti dall’area oggetto del sequestro originario, anche quelli relativi ai materiali conferiti su autorizzazione del pubblico ministero – accordata a seguito di precisi impegni dell’azienda interessata – abbiano fornito univoca indicazione della non conformità alla legge con riferimento al parametro degli idrocarburi pesanti.
Il sequestro probatorio ora disposto consentirà di garantire – anche a prescindere dall’esito del ricorso al TAR presentato avverso l’ordinanza sindacale del Comune di Santo Stefano Magra - l’immutabilità dei luoghi prima che venga espletata la perizia di incidente probatorio finalizzata all’estrazione di nuovi campioni, ulteriori a quelli già prelevati e analizzati, da sottoporre alle analisi di laboratorio.