In un ultimo accorato appello, il Sindaco Cristina Ponzanelli chiede alla proprietà costruttrice dell’inaspettato palazzo “retro Laurina” la rinuncia incondizionata all’ultimo piano.
Quell’ultimo livello composto da ulteriori 4 appartamenti che andranno a sovrastare lo storico albergo Laurina, porta di ingresso della città, ufficializzando scelte antiche deprecabili e non contrastate che hanno portato alla costruzione (regolare sia chiaro) di quella “sorpresa” inattesa dai cittadini: un nuovo palazzone uniformato a quelli limitrofi nella piazza che va ad affiancare (in maniera risibile) il Laurina rinato e subito ottenebrato.
Un palazzo che copre lo storico albergo e lo sovrasterà di un piano andando a pesare nella futura piazza con la sua mole e la sua ombra.
Così riporta la richiesta della Ponzanelli: “Un conclusivo e chiaro atto di riconciliazione nei confronti della città: la rinuncia definitiva ed incondizionata alla realizzazione dell’ultimo piano dell’erigendo palazzo in piazza Martiri, con adeguamento estetico al vicino “corpo antico” – scrive il Sindaco nella lettera indirizzata ad architetto ed all’avvocato che tutela i diritti della proprietà – tali modifiche, reiteratamente richieste dalla sottoscritta nei mesi scorsi nell'interesse di tutti i cittadini, sono attuabili come confermato dagli uffici tecnici comunali, con una semplice variante in riduzione in corso d'opera – conclude - certa che vorrete cogliere l'opportunità di dimostrare l'importanza del legame profondo e costruttivo che deve esistere tra l'interesse imprenditoriale di chi investe nel territorio e le aspettative dei suoi cittadini, confidando altresì sul fatto che tale apertura verso la città possa traguardare anche la composizione bonaria del contenzioso giudiziale in essere” – riferendosi così anche ad un possibile ritiro del ricorso al Tar contro la costruzione effettuato da 12 residenti della Piazza.
Un ultimo tentativo di soluzione nato dopo i tanti incontri tenuti con gli uni e gli altri, una richiesta e possibilità finale che andrà però a cozzare contro gli interessi dei proprietari, forti di tutti i permessi in regola, per una cifra di circa 1 milione di euro (250.000 ad appartamento) nel caso di rinuncia al livello.
Ma i lavori continuano infaticabili e anche questa mattina operai e gru erano in piena attività sul tetto del quarto piano, e la costruzione dei sostegni del quinto e del tetto definitivo proseguivano apparentemente inarrestabili.
I tentativi precedenti di accordo, con cui Miranda rinunciava ai 4 appartamenti dell’ultimo piano in cambio di una destinazione d’uso da “ricettiva ad abitativa” del Laurina e di un secondo immobile di proprietà sito in via 8 Marzo (più la costruzione di 25 stalli sotterranei pubblici in più), sono stati giudicati non idonei in Regione e bocciati essendo stato applicato sul progetto Laurina il “Piano Casa” regionale.
Al momento rimane sul tavolo solo questa richiesta di rinuncia incondizionata: più che una domanda una supplica.