"Un tale Alieti, già capo manipolo di CasaPound, spezzino, viene a proporre d’intitolare una strada della nostra città a due giovani fascisti, Majani e Bisagno. Morirono nel 1921 nei pressi di Sarzana.
In quei giorni le terribili squadre armate fasciste, comandate dal tristemente noto Renato Ricci, avevano creato una scia di sangue tra Fosdinovo, Monzone, Aulla, Santo Stefano, Portovenere e Sarzana. Case devastate, cooperative distrutte (con tanto di furto della cassa), sedi sindacali date alle fiamme, bastonature, pestaggi selvaggi e ben 7 morti.
Un’orda selvaggia di 600 armati, guidati dal criminale Amerigo Dùmini, condannato per l’omicidio di Giacomo Matteotti, si avvicinava a una città terrorizzata dalle inaudite violenze perpetrate dai fascisti e dalla minaccia di strage e devastazione che le squadracce volevano realizzare a Sarzana.
In questo contesto i due giovani fascisti furono mandati in avanscoperta dai loro caporioni, noti eroi da retrovia. In quel clima, acceso dal fresco assassinio fascista di un contadino, Francesco Marchini, i due fascisti furono giustiziati dai cittadini esasperati.
Curiosi questi fascisti. A Sarzana vorrebbero dedicare una strada a due fascisti, che, per quanto giovani, partecipavano a una spedizione punitiva che aveva come obiettivo quello di devastare la città e compiere una strage. Contemporaneamente a Portovenere viene rimossa una lapide che ricorda un ragazzo di 20 anni, comunista, ucciso a sangue freddo dai fascisti.
Ricordo che a Sarzana, in quei giorni furono uccisi dai fascisti, oltre a Marchini, i nostri concittadini Rinaldo Spadaccini, Luigi Gastardelli, Paolo Diana e un casellante delle ferrovie in località S. Lazzaro. A nessuna di queste vittime, tranne che a Paolo Diana, è dedicata una strada cittadina.
Il Circolo Pertini di Sarzana si opporrà con ogni mezzo alla dedica di una strada o di una targa ai due giovani fascisti. Chiede invece di dedicare una strada a ognuna delle vittime della violenza fascista sopra ricordate, e agli Arditi del Popolo, che valorosamente difesero la città in quei giorni
Per finire vi invitiamo a leggere due brani fascisti dell’epoca, riportati nel bel libro di Antonio Scurati “M il figlio del secolo” (Guanda Editore): “...Linciate senza pietà questi delinquenti nati”, Amerigo Dùmini, Firenze 11 Agosto 1920; “...per ficcare le nostre idee nei cervelli refrattari, dovevamo piantarle a suon di randellate”, Benito Mussolini, Discorso al Teatro Comunale di Bologna 8 Aprile 1921".
Circolo culturale Sandro Pertini